«Sud per molti è sinonimo di stallo: la persona non può crescere, i movimenti culturali sembrano avvenire altrove, sempre un po’ più in là, sempre in un posto diverso. Per un po’ ci eravamo cascati anche noi: avevamo iniziato a credere che non ci si potesse fare nulla. A essere sinceri, non avevamo nemmeno i mezzi per immaginare un’alternativa». Queste sono le premesse di chi, pur avendo nel cassetto un progetto innovativo, vive in un Paese in cui la disuguaglianza territoriale è impressionante. Ma la svolta imprevista è sempre dietro l’angolo.
I protagonisti di questa vicenda sono due giovani scrittori: Andrea Donaera (autore de Io sono la bestia e del recentissimo Lei che non tocca mai terra pubblicati per NNE editore), Gaia Giovagnoli (di cui sta per uscire il nuovo libro Cos’hai nel sangue? per edizioni nottetempo) ed Edoardo Macrì. Ho avuto modo di chiacchierare con Andrea, che mi ha rivelato di aver sempre avuto il sogno nel cassetto di aprire una libreria indipendente con Gaia, la sua compagna. Il desiderio c’è sempre stato, ma ciò che mancava erano le risorse per avviare un’attività del genere.

L’occasione decisiva si è presentata grazie alla vittoria del progetto PIN: un bando della regione Puglia e dell’Unione Europea che permette di stanziare finanziamenti a fondo perduto per giovani imprenditori under 35 che vogliano avviare un’attività imprenditoriale e/o culturale nel territorio. Andrea, Gaia ed Edoardo elaborano, allora, un progetto ancora più ambizioso: creare uno spazio ibrido, un’associazione culturale che sia un luogo per eventi letterari continuativi, laboratori e workshop relativi al mondo del libro e della scrittura tenuti da esperti del settore.
Oltre a essere un progetto estremamente articolato e innovativo, la vera rivoluzione è che si realizzi in Puglia, precisamente a Gallipoli. L’obiettivo prefissato è di creare un avamposto culturale in Salento «affinché le persone che fanno editoria in Italia possano sapere che dopo Bari c’è qualcos’altro».
Donaera ci tiene a citarmi Wojtek, una realtà virtuosa che li ha ispirati nella creazione di Macarìa. Wojtek nasce come libreria indipendente nel 2018, ospita e promuove varie attività come gruppi di lettura, di scrittura e rassegne letterarie mensili. Allo stesso tempo è anche una casa editrice napoletana che propone di pubblicare narrativa contemporanea sperimentale. Questi elementi hanno fatto sì che si distinguesse anche al di fuori del territorio regionale per la qualità degli autori che pubblica: ad esempio nel 2020 Alfredo Palomba è stato candidato al Premio Strega con Teorie della comprensione profonda delle cose.

Così dopo mesi di preparativi il 22 dicembre 2021 ha finalmente aperto al pubblico Macarìa. Il nome deriva dal dialetto salentino e significa ‘stregoneria’, qualcosa di bizzarro, ed è legato all’obiettivo di coniugare il mondo della letteratura e della magia, non solo a livello metaforico. La libreria stessa, infatti, è stata arredata seguendo una metafora giocosa: concepire il mondo del libro come una pratica magica, come se la libreria fosse una bottega dove i librai sono una sorta di apprendisti stregoni che provano a consigliare incantesimi per affrontare meglio la vita.
«Il mondo del libro è un mondo di per sé senza domanda, ma la domanda si crea se c’è l’offerta» – sicuramente il rapporto con il territorio per una libreria indipendente è fondamentale. Le offerte esperienziali che offre Macarìa sono uniche nel suo genere: si va dalla lettura dei tarocchi ad un laboratorio di scrittura settimanale, ogni mese viene invitato almeno un ospite speciale e l’incontro verrà registrato e caricato su un podcast online, ma non mancheranno workshop e grandi eventi. Proprio in onore dell’apertura, lo scorso 30 dicembre è stata organizzata la Notte bianca della letteratura con vari ospiti da tutta Italia.

Macarìa è un progetto fresco e coinvolgente, un avamposto culturale per gli amanti della letteratura, per chi vuole tastare il mondo del libro e dell’editoria, ma è anche uno spazio di incontro e di dialogo dedicato a chi ama il territorio in cui vive.
Paolo Di Cera