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Troppo facile amarti in vacanza è il terzo romanzo grafico scritto da Giacomo ‘Keison’ Bevilacqua, pubblicato da BAO Publishing a maggio 2021.

Racconta la storia di Linda B. e del suo cane Follia, che insieme decidono di abbandonare il proprio paese perché non è più il loro.
E quando ti accorgi di non appartenere più a quella che hai sempre chiamato casa, non puoi far altro che andartene, a piedi, un passo dopo l’altro, «che quando si fugge da ciò che si amava, si fugge sempre lentamente».

Partendo da Roma il suo viaggio la porterà fino al confine dell’Italia.
Un viaggio in sette capitoli. Ciascuno accompagnato da un brano musicale che l’autore ci consiglia di ascoltare mentre sfogliamo le pagine del libro, per aiutare a immergerci nelle atmosfere che riesce a costruire. Per aiutare a immedesimarsi nei pensieri di Linda. Per capire, qualora ce ne fosse ancora bisogno, cosa si nasconde dietro questa sua fuga.
Sette saranno anche gli incontri che la ragazza farà durante questo cammino, così come sette sono i peccati capitali, incarnati da queste figure, al limite del grottesco, capaci di prendere gli aspetti più terrificanti della società di oggi e di portarli all’estremo, apparendo però, purtroppo, sempre fin troppo reali.
Come in un moderno Piccolo Principe ciascuno di loro la aiuterà a capire cosa vorrebbe provare a combattere.

Solo con l’ultimo di questi incontri, aiutata anche dalla presenza di Aman, personaggio etereo, l’unico forse ad apparire veramente positivo all’interno del romanzo, Linda riuscirà finalmente a fermarsi da questo suo incessante peregrinare e, volgendo lo sguardo a ciò che si stava lasciando alle spalle, a capire da cosa stava realmente fuggendo.

Linda è una sorta di eroe epico, a metà fra Ulisse, in viaggio per ritrovare se stesso, e Don Chisciotte, in eterna lotta contro i mulini a vento. Ma Linda è soprattutto un essere umano, piena di contraddizioni e debolezze, che vorrebbe cambiare il mondo senza sapere da che parte iniziare.
E Linda siamo anche noi, che a volte ci sentiamo di vivere in un mondo desolato, che non sentiamo più come nostro, e da cui vorremmo solo fuggire.
E allora non ci resta altro che metterci in cammino, un passo dopo l’altro, e incominciare a cercare. «Cercare cosa?»
«Le ragioni per tornare».
E, infine, provare a esistere, perché la nostra natura è resistere.
Francesco Castiglioni