CAP10100: un centro culturale poliedrico

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Torino ad aprile può essere molto grigia. Stanca di studiare nel mio buio appartamento, ritrovai un po’ di motivazione e socialità grazie a un’aula studio alternativa proprio sulle rive del Po: CAP10100. Il distributore di poesie, le pareti decorate con fotografie del progetto di Isabel Rodriguez Ramos, le riviste di Scomodo, mi fecero da subito intuire che si trattava di uno spazio con una personalità particolare.

L’aula studio è infatti soltanto uno dei tanti elementi che compongono la realtà poliedrica che è CAP10100. Sorto nei locali dell’ex Scuola Teatro Stabile di Torino, è un centro culturale che spazia tra spettacoli teatrali, concerti, laboratori, dibattiti e festival. Inoltre, come recita il sito web, CAP10100 crede «fermamente nel concetto di spazio pubblico come spazio al servizio della diffusione culturale alla cittadinanza secondo regole democratiche e accessibilità a tutti i livelli socio economici».

Questo mosaico culturale è reso possibile grazie alla collaborazione di diverse realtà. Prima fra tutte, l’Associazione Teatrale Orfeo, che si occupa di progettazione, produzione e direzione artistica, rendendo coeso e fruibile lo spazio del CAP. Ci sono poi la compagnia teatrale GenoveseBeltramo, creatrice della recente produzione teatrale ‘Io ne esco’; la startup Repeto, The Paper Lab, Erasmus Student Network Torino e Duende SRL.

Gli eventi tenuti in questo spazio sono quindi stati e saranno a breve moltissimi. Lo scorso 5 giugno si è conclusa la prima tenitura teatrale dopo la ripartenza. Progettata in un periodo straziante per il teatro, ‘Io ne esco’ è «Un viaggio personale, una lotta al pericolo della disumanizzazione, un atto di coraggio, un viaggio nei limiti dell’essere umano che per restare tale può solo fare una scelta: quella di non arrendersi. Questa scelta non lo salverà forse dalla morte, bensì da una vita vissuta a stenti, da una sopravvivente agonia, combattere la disumanizzazione significa scegliere, nonostante tutto, di essere umano».  

Ma questo pare essere solo l’inizio di un’estate ricca di cultura su questa sponda del Po. 

Cecilia Verri

© Credit immagini: link + link

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