Repeto è un progetto dedicato all’educazione e animato da un gruppo di studenti che vuole supportare le scuole nell’ampliamento della loro offerta formativa attraverso la proposta di percorsi extracurricolari.
Uno spazio concreto per tracciare linee nuove, immaginare e creare alternative per aiutare la scuola a trasformarsi secondo le visioni di chi la abita.
«Il progetto nasce a Chieri (TO) per far fronte alle difficoltà imposte dalla pandemia, che ha impedito lo svolgersi regolare delle lezioni in tutta Italia. La prima idea è stata fornire un servizio di ripetizioni, da qui infatti deriva il nome ‘Repeto’, poi con il tempo abbiamo deciso di spingerci oltre. In primo luogo abbiamo pensato a come strutturare un’offerta formativa e quali fossero i principali bisogni della scuola, poi aggiungendo altri membri all’interno del gruppo abbiamo cominciato a strutturare il progetto nella sua interezza» ci racconta Federico Facelli, fondatore di Repeto insieme ad Alessandro Piovano.

L’idea di fondo di questo progetto è quella di riportare la scuola al centro della vita dei ragazzi.
La scuola, infatti, non è solo il luogo dove si trasmette un sapere, ma anche quel luogo che educa al desiderio della conoscenza e favorisce l’incontro e l’apertura dei mondi.
Repeto, dunque, si propone di diventare un punto di riferimento per gli studenti, ma anche un aiuto per i professori focalizzando l’attenzione sul rapporto tra scuola, territorio e società.
Come? Individuando corsi offerti da insegnanti, associazioni o cooperative per creare un’offerta formativa complementare a quella ministeriale e sviluppando un servizio di supporto alle scuole per la relazione e comunicazione con gli insegnanti esterni.
«Apriremo le iscrizioni ai corsi che, emergenza sanitaria permettendo, inizieranno nella prima settimana di aprile.» – prosegue Federico Facelli – «Con questa prova vorremmo capire quali siano effettivamente le mancanze più sentite dagli studenti, dei professori e come interagire con la scuola. In questo momento stiamo cercando di creare una rete con le scuole del torinese e mano a mano il progetto si sta evolvendo dal punto di vista dell’offerta.»
Repeto vuole portare un ampliamento fisico e concreto attraverso la proposta di corsi, workshop e laboratori stimolando la partecipazione attiva e promuovendo una cultura dell’informazione.

Le parole chiave sono comunicazione, confronto e dialogo infatti la particolarità di questo progetto è quella di svilupparsi anche sotto forma di un blog, Ricreazione. Una piazza digitale, un luogo che apra al confronto tra studenti, insegnanti e la società per immaginare insieme come sarà la scuola del futuro.
«La differenza di opportunità per gli studenti e la disuguaglianza formativa ci hanno spinto a immaginare un progetto editoriale di tipo culturale che prima di tutto si esprime attraverso un blog con articoli scritti ma che è anche multimediale e, quando si potrà, sarà integrato da eventi pubblici – spiega Luca Ramello, responsabile della redazione – L’idea è di creare un luogo, prendendo il significato dell’intervallo, come spazio e momento per l’incontro.»
Un polo che cerca di creare una rete tra le varie realtà studentesche lasciando uno spazio ai ragazzi per esprimere la propria voce e chiedendo loro di raccontare le loro storie, paure, aspirazioni, ambizioni e utopie. Repeto, per poter fiorire, sente il bisogno di ascoltare le voci reali, che possano mostrare le proprie realtà e i propri sogni attraverso l’autonarrazione.
‘Riprendi la voce, riprendi il tuo posto, rimetti la scuola al centro’ perché immaginare la scuola di domani è già cominciare a costruirla.
Elisa Lacicerchia
© Credit immagini: Courtesy Repeto