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Il 2020 sarà ricordato come l’anno della pandemia, ma ha anche permesso alla natura di riprendersi i suoi spazi. La metropolitana di Villa Borghese ne è un esempio, ma buone notizie arrivano dagli alveari, che raggiungono il milione e mezzo in Italia; una notevole ripresa rispetto al 2018, che l’Ansa riporta essere stato l’anno peggiore.
La produzione di miele è una specialità italiana ma, salvare le api vuol dire soprattutto salvare il genere umano: impollinatrici per eccellenza, di fiore in fiore, moltiplicano le aree verdi sul nostro pianeta, garantendo infine il giusto equilibrio tra CO2 e ossigeno.

Negli ultimi anni emerge l’impegno a favore della biodiversità, con iniziative europee e locali di protezione degli alveari: i comuni italiani amici delle api (api friendly) hanno bandito i pesticidi; si moltiplicano inoltre i finanziamenti ai ‘corridoi verdi’, distese chilometriche di fiori a disposizione delle piccole amiche (il Polo ha raccontato di quelli a Londra, Oslo, in Umbria). E non mancano gli inviti a imbandire i balconi di fiori, fonte di nutrimento per gli insetti e toccasana per il panorama urbano o anche prodotti come la ‘pellicola’ di cera d’api, alternativa alla plastica.

Un progetto che riscuote successo nel sostegno alla biodiversità è 3Bee.
La startup italiana agri-tech, composta da giovani, raccoglie le aziende di apicoltura locali, finanzia il loro lavoro e sviluppa nuovi strumenti di monitoraggio.
È possibile sostenere l’azienda tramite varie modalità di ‘adozione’: si scelgono l’alveare, il tipo di miele e successivamente se ne possono monitorare i progressi in attesa che il miele arrivi.
L’obiettivo di 3Bee è, inoltre, informare e sensibilizzare sui problemi delle api, minacciate dalla crisi climatica, da virus e batteri, oltre che dall’uso nocivo dei pesticidi.

Dunque supportare la biodiversità e l’ambiente, il lavoro etico e giovanile è sempre più possibile ed è più gratificante se fatto tramite adozione – a portata di click – di un alveare, una mucca o una gallina o un ulivo in Puglia!
Francesca Cesari
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