Preferisci ascoltare la notizia? Trovi il podcast in fondo all’articolo!
Oggi intervistiamo Daniele Ballarin, membro del SERMIG.
Di cosa si tratta?
«Nel 1964 una giovane coppia di sposi, Ernesto Olivero e sua moglie Maria, insieme ad altri giovani, decidono di fondare il SERMIG (Servizio Missionario Giovani) per realizzare opere di bene e impegnarsi a sconfiggere la fame nel mondo e le disuguaglianze.
Nel 1983 la sede del SERMIG diventa l’ex arsenale militare di Torino ribattezzato Arsenale della Pace dove si fonda una comunità attiva per combattere le ingiustizie e le difficoltà presenti anche nel territorio torinese. Oggi casa della fraternità e delle speranza composta da giovani, coppie e consacrati».
Qual è la vostra missione?
«La nostra attività si concentra prevalentemente su due filoni: l’aiuto concreto ai poveri – vicini e lontani – e la cura dei giovani.
L’aiuto missionario è rivolto alle persone che si trovano in difficoltà, attualmente siamo presenti a Torino, in Brasile e in Giordania. L’Arsenale è il luogo dove essere ospitati la notte, dove cercare un pasto caldo e un po’ di conforto, ma anche dove poter imparare un mestiere.
La nostra priorità però sono i giovani, il loro ascolto e la loro educazione: per questo, anche attraverso la partecipazione di scuole, associazioni e parrocchie, vengono coinvolti in moltissimi progetti, tra cui il Mondiale dei Giovani della Pace.
Questo progetto nasce dall’incontro del SERMIG con i giovani, uomini e donne, credenti e non, al fine di permettere alle nuove generazioni di farsi ascoltare dai grandi della Terra nei campi della politica, della cultura, dell’economia, della spiritualità.
‘I giovani sono sempre stati il mio tormento,’ – racconta Ernesto Olivero – ‘sono sempre stati il senso della mia vita.’ È lo spirito che ha animato la storia del SERMIG: i giovani come priorità, ma soprattutto come speranza per costruire un mondo migliore».


Quali sono i vostri progetti principali?
«Ce ne sono veramente tanti e ne nascono spesso di nuovi:
RE.TE (Restituzione Tencnologica)
ll gruppo Re.Te. è costituito da volontari ed esperti tecnici che forniscono consulenze volte a trovare una risposta concreta alle necessità evidenziate da chi opera nei Paesi in via di sviluppo. L’obiettivo è quello di permettere alla comunità coinvolta nel progetto di migliorare le proprie condizioni di vita e aumentarne l’autonomia. Ad esempio, in questo momento i nostri esperti stanno studiando come sviluppare un frigorifero fotovoltaico, senza batteria, per non consumare l’energia del generatore da utilizzare nelle missioni per la conservazione di cibo.
Restituzione significa per noi rimettere in gioco un po’ di quello che abbiamo ricevuto per donarlo agli altri. Non solo in termini economici, ma anche in termini di tempo, capacità, idee.


Università del Dialogo
Uno spazio di formazione permanente nato nel 2004 e aperto a giovani e adulti per riflettere sui problemi del nostro tempo in una prospettiva di speranza. Un cammino di ricerca del senso della vita rivolto a tutti, con l’intento di incoraggiare, soprattutto nelle nuove generazioni, l’impegno nell’affrontare le grandi sfide dell’esistenza. L’Università del Dialogo si svolge durante l’anno e si articola in una serie di incontri in cui i giovani possono porre domande a grandi della politica, della cultura, scrittori, musicisti e giornalisti.
Laboratorio del Suono
Nato nel 1998 da un’idea di Ernesto Olivero e Mauro Tabasso, si struttura come una scuola di musica (convenzionata con il Conservatorio Statale di Musica G. Verdi di Torino), un centro di produzione musicale e discografica, uno studio di registrazione, all’interno dei quali prendono vita dei corsi (per circa 250 allievi), un’orchestra, un coro e vari gruppi d’insieme. La punta di diamante – musicalmente parlando – di tutta l’organizzazione è la compagine denominata semplicemente Laboratorio del Suono, un gruppo di artisti professionisti che condividono a vario titolo i sogni e gli impegni (musicali e non) del SERMIG».


Progetti per il futuro?
«Con la pandemia abbiamo scoperto nuovi modi di stare vicino alle persone mettendo al primo posto la sicurezza e la salute.
La nostra ultima iniziativa è 3479 Km di speranza: il SERMIG al Giro d’Italia. La solidarietà, l’impegno per la pace, ma anche un segno concreto per ridurre le distanze in tempo di pandemia. Il SERMIG seguirà la manifestazione, con una presenza dei suoi volontari in tutte le città toccate dalla Corsa Rosa. Nelle varie tappe avvicinerà giovani, scuole, amici e simpatizzanti sparsi in Italia».
Elena Antognozzi
© Credit immagini: Courtesy SERMIG