Un viaggio in primavera

Questa storia è tratta da una storia vera, ma non del tutto. 
C’era una volta una ragazza che aveva una macchinina azzurra chiamata Cippie (questo è il nome della macchina, non la ragazza). Entrambe erano degli Anni Novanta e insieme scorrazzavano per le vie di una campagna tranquilla e serena dove la natura sapeva sempre sorprendere la ragazza. Un giorno, nella strada di ritorno verso casa, la ragazza si accorse che i fiori lungo i marciapiedi erano sbocciati, che il cielo si era liberato delle noiose nuvole grigie e che l’aria si era fatta più calda, ma non così calda da lasciare giù il finestrino, che infatti era stato riportato su – a manovella – dopo pochi secondi dall’apertura. Che meraviglia quei colori, quel sole tanto atteso, la leggerezza, i profumi nuovi e… che cos’era quella cosa sul parabrezza? Senza distogliere troppo lo sguardo dalla strada, la ragazza cercò di mettere a fuoco quella macchiolina che le stava proprio davanti agli occhi. Che cos’era? Dopo un paio di curve, sul rettilineo la ragazza aguzzò lo sguardo e si concentrò sull’entità della macchia, per scoprire dopo pochi secondi che era una zanzara! Ma che ci faceva in giro una zanzara nel mese di marzo? E soprattutto, da che parte del parabrezza stava quel fastidiosissimo insetto pungente? Dentro o fuori? 
La zanzara se ne stava lì, immobile e beata sulla superficie trasparente di un veicolo che la trasportava togliendole la fatica del volo. Ma da che parte stava, dentro o fuori? 
Forse la destinazione della zanzara coincideva con quella della ragazza e per questo motivo la zanzara, senza chiedere, aveva deciso di farsi dare un passaggio. 
La ragazza cominciava a temere che l’avvicinarsi di un dosso potesse perturbare la quiete della zanzara, che infastidita da quella guida spericolata, si sarebbe vendicata su di lei pungendola. Questo nell’eventualità che si trovasse all’interno della vettura. Ma dove stava, dentro o fuori?
Per scoprirlo sarebbe bastato azionare l’unica arma disponibile: i tergicristalli. Ma quest’idea non saltò mai in mente alla ragazza, che era troppo concentrata a sperare che la zanzara si trovasse al di fuori del parabrezza. 

La zanzara, invece, che si trovava effettivamente fuori dal parabrezza, a un certo punto pose fine alla sua immobilità e in un movimento quasi a rallentatore – sotto lo sguardo agitato della ragazza che quasi fremeva – con un balzo non previsto e deciso, si spostò di ben due millimetri verso destra, cambiando così la sua posizione, ma non la beatitudine con la quale assaporava il caldo di quella splendida giornata primaverile. 

Che cosa vi aspettavate? Questa storia è pur sempre tratta da una storia vera e nelle storie vere le zanzare non fanno un granché. Riguardo alla ragazza – se vi interessa sapere come andò a finire la storia – dopo un primo momento di panico si convinse che la zanzara se ne stava fuori dal finestrino e cominciò a pensare a tutte le possibili ragioni per le quali una zanzara decide di andare in macchina piuttosto che volare. I suoi pensieri andarono così lontano che per la ragazza il tragitto fu un vero e proprio viaggio d’immaginazione.  
Questa storia dunque si conclude con due soggetti, anzi tre, la ragazza, la zanzara e la macchinina Cippie, che fanno un viaggio, un viaggio che prevede lo stesso percorso, ma che è vissuto in modo diverso da ciascun personaggio.

Mishel Mantilla

© Credit immagini: Courtesy Mishel Mantilla

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.