Il lockdown e le restrizioni dovute all’attuale situazione sanitaria hanno messo in luce i delicati equilibri su cui si reggono gli ecosistemi mondiali e la nostra radicata dipendenza dalla distribuzione alimentare su larga scala. Mai come ora siamo posti di fronte alla necessità di tutelare l’ambiente, ottimizzando il nostro impatto ecologico; mai come ora si cercano soluzioni alternative ai supermercati e ai prodotti dell’agricoltura intensiva industriale.

A rispondere efficacemente a questa duplice esigenza è la società francese Myfood, che offre a chiunque, anche alle prime armi, la possibilità di coltivare ortaggi e verdure in spazi ridotti per mezzo di miniserre acquaponiche alimentate a energia solare. Di dimensioni variabili e dotate di un sistema di raccolta dell’acqua piovana, queste innovative strutture possono essere installate in giardino come su balconi e tetti cittadini, permettendo di produrre in completa autonomia fino a 400 kg di verdura l’anno. Il successo è garantito, grazie a strutture intelligenti monitorabili anche da remoto tramite l’applicazione di accompagnamento Myfoodhub. Myfood soddisfa così l’esigenza di adottare soluzioni semplici e locali, portando la produzione alimentare direttamente a casa. E tutto nel rispetto dell’ambiente in quanto le serre, oltre ad azzerare i chilometri percorsi dal cibo, sono progettate in modo da non richiedere l’utilizzo di pesticidi.

Similmente, dal 2009 The Orchard Project si sta dedicando alla creazione, al restauro e alla celebrazione dei frutteti cittadini. Dinanzi all’inarrestabile crescita delle popolazione urbane, l’ente benefico inglese riconosce l’importanza di garantire a tutti spazi verdi facilmente accessibili. Ristrutturando vecchi frutteti o piantandone di nuovi, l’iniziativa non mira solo ad arricchire socialmente le comunità urbane, permettendo ai residenti di cooperare nella coltivazione dei prodotti agricoli e fornendo loro strumenti e competenze idonee allo scopo, ma auspica anche una radicale riforma del sistema alimentare tradizionale, indirizzandolo verso cibi più sani e genuini. Inoltre, The Orchard Project assicura l’aumento degli spazi verdi, la limitazione dei trasporti a fini alimentari e l’impiego di metodi biologici e non inquinanti.Mentre le città si fanno sempre più urbanizzate, Myfood e The Orchard Project avvicinano le comunità alla natura e proprio attraverso di essa diffondono negli spazi cittadini benessere fisico e mentale.
Federica Gattillo