I giovani (e i giovanissimi) hanno portato a un cambiamento. Lego si sta impegnando per una produzione con il minor consumo di plastica possibile. A inizio 2021 lancerà imballaggi con carta riciclabile e nei prossimi anni l’impegno è di trasformare il mattoncino in un elemento biodegradabile. L’obiettivo finale? Rendere Lego al 100% sostenibile entro il 2030.

La spinta al cambio di rotta della grande azienda è stata data da bambini e giovani che in migliaia hanno scritto per sensibilizzare il grande gruppo danese a una produzione più sostenibile. Niels B.Christiansen, ad di Lego Group ha dichiarato: «In qualità di azienda che guarda ai bambini come ai nostri modelli, siamo ispirati dai milioni di ragazzi che hanno chiesto un’azione più urgente sul cambiamento climatico. Riteniamo che dovrebbero avere accesso alle opportunità per sviluppare le competenze necessarie per creare un futuro sostenibile. Intensificheremo i nostri sforzi per utilizzare le nostre risorse, reti, competenze e piattaforme per fare una differenza positiva».

L’avvenimento mi ha portato a riflettere su come la sensibilità dei giovani rispetto alla fragilità della Terra e la loro volontà di prendersene cura ha inciso nel concreto sul grande gruppo danese, il quale ha risposto in maniera costruttiva. Un invito a condividere senza paura le nostre sensibilità per coinvolgere e influenzare non solo i settori di produzione ma anche chi si occupa di servizi e del sociale. Abbiamo la prova che possiamo essere ascoltati sulle nuove urgenze legate al benessere del pianeta, perché la Terra non è un’eredità ricevuta dai nostri Padri, ma un prestito da restituire ai nostri figli.
Valeria Molinari