Giovani che fanno del bene rinunciando a un drink a settimana

Ci avete mai pensato che rinunciando a un drink a settimana potreste cambiare la vita di più persone? Ebbene sì, basta così poco. 

Quante volte ci chiediamo come potremmo contribuire ad aiutare persone bisognose ma ci sentiamo incapaci di farlo per assenza di tempo.

Il St. Mary’s Lacor Hospital, il più grande ospedale non a scopo di lucro in Africa, ti dà la possibilità di farlo in modo semplice e rapido. Un ospedale nato da un giovane italiano come noi, Piero Corti, un medico, che ha deciso di aiutare persone che non avevano accesso alle cure. Voleva colmare queste ingiustizie riversando le sue conoscenze e competenze su una popolazione che non aveva avuto la sua stessa fortuna nella vita. Era l’anno 1961, quando volare e andare in Africa richiedeva molti sforzi, risorse e ore di viaggio e in pochi si spingevano così lontano in un paese colpito da guerre civili. 

Lo costruì insieme a sua moglie, Lucille Teasdale, anche lei medico, canadese di origine, che dedicò tutta la sua vita all’ospedale tanto da morire a causa di un’infezione contratta durante un’operazione. La missione era di costruire un ospedale che curasse i più poveri gratuitamente e che istruisse la popolazione africana a dirigere e curare loro stessi i pazienti dell’ospedale. Il risultato è stato più grande di quello atteso: oggi il St. Mary’s Lacor Hospital conta 548 posti letto, cura 270 mila persone l’anno gratuitamente e offre lavoro e istruzione a 600 tra medici e infermieri, tutti ugandesi. 

Così da un sogno che sembrava impossibile o troppo ambizioso, in un paese lacerato da guerre civili, è nato il Lacor Hospital, e proprio noi possiamo alimentare il bene generato da questa coppia rinunciando solo a 1 drink a settimana e adottando un letto di quell’ospedale. Dare speranza a qualcuno che soffre ha un valore indescrivibile e per questo io sono contenta di farlo ogni mese, ricevendo continue mail sul progresso dell’ospedale con la garanzia che i fondi siano in buone mani per una struttura che ha bisogno solo di questi piccoli gesti. Io l’ho fatto e voi? 

Per sapere di più sulla storia di Piero e Lucille visitate il sito della fondazione. 

Caterina Racca

© Credit immagini: link + link

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