Un gruppo di ragazzi tra i diciotto e i trent’anni visionari, entusiasti, appassionati di cultura e di creatività sono i protagonisti di 900 Giovani, un progetto nato da un’idea del Centro studi Pietro Gobetti per promuovere la partecipazione attiva giovanile e la progettazione di eventi culturali e iniziative nella città di Torino.
Il loro motto è ‘Vivi e progetta la cultura’, ed è proprio tra le mura del Polo del ‘900 che hanno trovato un posto in cui attuarlo, perfetto per aggregare le idee e renderle concrete.

«Il progetto » – spiega Marta Cavalleri, responsabile della comunicazione – «si compone di due parti: la formazione, che prevede l’acquisizione di competenze culturali, storiche e metodologiche nella creazione di eventi, nella comunicazione e nel marketing, nell’organizzazione e nella logistica degli eventi e la progettazione, che comprende la creazione del Festival 900G-Days, collaborazioni con Biennale Democrazia e il progetto integrato sui Muri.»
Gli obiettivi alla base di 900 Giovani sono promuovere il protagonismo giovanile, avvicinare le nuove generazioni alla vita culturale del Polo del ‘900 e sviluppare un nuovo pubblico, nonché sensibilizzare i ragazzi sulle tematiche della democrazia, dell’inclusione e del dialogo.
Attraverso l’organizzazione di attività innovative, eventi e aperitivi culturali si affrontano tematiche come l’arte e la cultura, si parla di attualità, di partecipazione inclusiva e attiva, di futuro, di nuove generazioni, di diritti e di tabù.
Il risultato del percorso annuale di 900 Giovani è il Festival 900 G-DAYS, il festival del protagonismo culturale giovanile di Torino che quest’anno, a causa del Covid-19, si è svolto nel mese di settembre con giornate dedicate alla poesia, alla musica e all’arte dalla prospettiva delle nuove generazioni per ragionare su attualità e futuro.
«Il Festival 900 G-Days è la punta dell’iceberg di un percorso che vede i ragazzi collaborare con il Polo del ‘900 tutto l’anno. Ai giovani è data la possibilità di utilizzare il Polo come spazio dove riunirsi, confrontarsi, formarsi sul campo e creare appuntamenti culturali secondo la loro visione, con sempre più autonomia, seppur seguiti da professionisti del Centro Studi Piero Gobetti e del Polo del ‘900» racconta Alessandro Bollo, direttore del Polo del ‘900.
«900 Giovani è un’esperienza autonoma di partecipazione giovanile, nata nell’ambiente del Centro Gobetti e che al giovane Gobetti liberamente si richiama» – aggiunge Pietro Polito, direttore del Centro Studi Piero Gobetti – «Una partecipazione attiva, intesa non retoricamente come un sentirsi parte, ma un prendere parte, che mira a far crescere la curiosità, il desiderio di discussione, la collaborazione, lo scambio di idee, il lavoro di gruppo.»
Dunque per coinvolgere ragazze e ragazzi bisogna prima di tutto creare spazi, contesti, meccanismi e processi in cui possano in prima persona esprimere e realizzare la loro idea di cultura per rendere Torino sempre di più una città a misura di giovane.
Elisa Lacicerchia