Il mondo dell’arte dice no al razzismo

Le vicende degli scorsi mesi hanno riacceso prepotentemente il dibattito relativo al tema del razzismo. Mai come oggi infatti si sente la necessità di denunciare ogni forma di violenza, soprattutto quella legata a motivi razziali, e le manifestazioni incessanti di questi giorni, divampate un po’ dovunque, ne sono la prova.

Mentre le folle marciano e alzano la voce, le strade e i palazzi si animano di colori, slogan e murales. I recenti avvenimenti hanno infatti innescato una potente reazione anche nel mondo dell’arte, che si è mobilitato in massa, prendendo parte alle proteste con una serie di iniziative volte al contempo a sensibilizzare il pubblico e a sostenere economicamente le associazioni impegnate nella lotta contro le disuguaglianze razziali. Non solo street art : dalla Francia al Belgio, dall’Inghilterra agli Stati Uniti, acquistare opere d’arte o anche solo partecipare a delle mostre diviene un modo semplice e coinvolgente per mostrare la propria solidarietà e dare un contributo concreto alla causa. 

I celebri fotografi Ilyes Griyeb e Gucc Imane, rispettivamente francese e belga, hanno messo in vendita alcuni loro scatti inediti a partire da quindici euro fino ad un massimo di centocinquanta euro l’uno, devolvendo il ricavato a una serie di collettivi ed associazioni benefiche. E così, oltre a entrare in possesso di ricercate opere d’arte a un prezzo d’eccezione, sarà possibile dare il proprio sostegno alle famiglie delle vittime del razzismo. 

La lotta alle ingiustizie sociali a colpi di opere d’arte prosegue anche in Inghilterra, dove il collettivo The Earth Issue, solitamente impegnato a coniugare arte ed ecologia, ha dato il via a una vendita di opere inerenti al tema dell’antirazzismo. A partecipare sono stati più di 90 fra artisti e fotografi internazionali,  e il profitto, ad oggi pari a duecentomila sterline, è destinato interamente al  movimento Black Lives Matter.   

arte e razzismo 6

Spostandoci oltre oceano, interessante è l’iniziativa digitale del Museo Nazionale di Storia e Cultura Afroamericana, ideatore di una piattaforma web volta ad alimentare la riflessione sul tema della disuguaglianza. A distinguersi, fra le altre, è poi la galleria newyorkese Deli, che permette agli artisti di donare liberamente le proprie opere o devolvere il ricavato delle loro vendite ad associazioni di loro scelta. L’artista Rebecca Watson Horn, ad esempio, ha deciso di sostenere un’associazione schierata contro il razzismo nelle carceri, mentre Brianna Rose Brooks supporta un fondo per donne transgender di colore senza fissa dimora. 

Insomma, l’arte ispira, coinvolge e trasmette in modo diretto e potente messaggi di accettazione, pace e uguaglianza. Si può scegliere di acquistare un’opera per il solo gusto di farlo, ma ora, grazie a queste e tante altre iniziative, lo si può fare anche per il piacere di sposare una causa e contribuirvi concretamente.

Federica Gattillo

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