Novembre e la sua nebbia. La memoria di un amore. E il freddo che avanza.
Non recidere, forbice, quel volto

Novembre e la sua nebbia. La memoria di un amore. E il freddo che avanza.
Mia vita, a te non chiedo lineamenti fissi, volti plausibili o possessi. Nel tuo giro inquieto ormai lo stesso sapore han miele e assenzio. il cuore che ogni moto tiene a vile raro è squassato da trasalimenti. Così suona talvolta nel silenzio della campagna un colpo di fucile. Eugenio Montale © Credit immagini: link