Sebbene l’America Latina possa considerarsi un subcontinente diversificato per risorse, biodiversità e popolazioni che lo abitano, nei diversi Stati che lo compongono è possibile identificare un denominatore comune: povertà diffusa alla quale corrisponde la mancanza di opportunità economiche. Un contesto dove «la criminalità organizzata trova terreno fertile per poter prosperare e consolidarsi, danneggiando soprattutto le fasce sociali più vulnerabili».
È impressionante osservare come, nel continente Sudamericano, seppur viva solo l’8% della popolazione mondiale, vengano commessi circa il 30% degli omicidi a livello globale. I diritti umani sono sistematicamente violati, nella forma di sparizioni forzate ed esecuzioni extragiudiziarie, fenomeni all’ordine del giorno in diverse regioni dell’emisfero.
Nel sostituirsi di bande criminali e mafie sovranazionali allo Stato, è fondamentale che la società civile diventi parte della soluzione, nell’assumere la responsabilità che le spetta come attore di cambiamento positivo all’interno dello Stato a cui ci si riferisce.

ALAS – America Latina Alternativa Social, è una rete internazionale composta da 60 organizzazioni e attiva in diversi Stati del Centro e Sud America, che opera in «appoggio a vittime di violenza criminali e […] in difesa dei diritti umani e dell’ambiente» con l’obiettivo di diffondere una cultura di pace e giustizia sociale. Il progetto è promosso da LIBERA, associazione che opera in Italia e nel mondo contro le mafie, per una società libera dalla corruzione che salvaguardi la tutela dei diritti umani.
Il lavoro di ALAS è radicato su più fronti: dalla ricerca sul campo, alla documentazione di casi di abusi e del mancato rispetto dei diritti umani; dall’identificazione di politiche pubbliche che siano in grado di regolare corruzione e riciclaggio di denaro, alla proposta concreta di come disporre di beni confiscate alle mafie per il bene comune. In questo senso, «ALAS funge da strumento di coordinamento e collegamento tra le numerose organizzazioni che lavorano per la dignità e la libertà dei popoli del Centro e del Sud America».
La rete opera in diversi Paesi, dalla Colombia all’Ecuador, dalla Repubblica Domenicana all’Honduras per condividere «buone pratiche di antimafia sociale», muovendo dal presupposto che impunità e violenza costituiscano fattori determinanti di impedimento allo sviluppo integrale della persona, dell’economia e della società nel suo insieme.


Le varie realtà aderenti ad ALAS sono convocate periodicamente in assemblee, spazi di incontro e dialogo per coordinare il lavoro delle diverse organizzazioni nel subcontinente. La prima assemblea, tenutasi nel 2015 a Città del Messico, ha posto le basi del lavoro di rete, codificato nella Dichiarazione d’intenti comune. Ciascun incontro, rappresenta non solo un’occasione di confronto collettivo, ma si configura anche come spazio di lavoro progettuale per il medio e lungo periodo rispetto alle attività e progetti da implementare. In questo senso, la rete cresce in maniera orizzontale, rafforzandosi a partire dalla «ricerca del consenso tra le diverse visioni e approcci» nel tentativo di identificare eventuali criticità e formulare traguardi coerenti con la situazione contingente in ciascun Paese.
Si tratta di uno sforzo di collaborazione sinergica che, seppur non possa prescindere dalle specificità di ciascun Paese, tenta di individuare un denominatore comune nella gestione dei conflitti e nella riduzione di violenza e criminalità diffusa.
Puoi scoprire qui i diversi progetti e le associazioni promosse da ALAS.
Gaia Bugamelli
© Credit immagini: Alas