Ho incontrato la signora Maria Ferrari una mattina piovosa di inizio agosto, nel borgo di Malesco (VB). Lo spazio che gestisce nel centro storico del paese è un piccolo e colorato negozio di libri e giocattoli usati, che riempiono scaffali e vetrine fino quasi a raggiungere il soffitto.

Conoscendola e ascoltando la sua storia ho subito pensato che valesse la pena raccontarla. Originaria della Valle Vigezzo, poco dopo i vent’anni visita diversi villaggi senegalesi nelle vicinanze di Dakar durante una vacanza estiva. «Quando tocchi con mano una così estrema povertà, come fai a tornare a casa e a riprendere la tua vita precedente come se niente fosse?». Fornire ogni tipo di bene primario e di aiuto alle popolazioni di questi villaggi è poi diventato per Maria una vera e propria missione. Negli anni, dividendosi tra il suo lavoro in Valle Vigezzo e i mesi spesi in Senegal, è riuscita a garantire cure mediche di qualità a molti bambini e bambine bisognosi: grazie all’aiuto dell’Associazione Alex Zanardi, che si occupa di realizzare protesi per pazienti che non possono usufruire di assistenza sanitaria, diversi ragazzi hanno potuto camminare di nuovo. Grazie alla generosità di cittadini e gruppi che hanno a cuore la sua attività, sono stati finanziati la costruzione di due pozzi, la ristrutturazione delle abitazioni di molte famiglie in grave difficoltà e il trasporto di libri, vestiti e dispositivi tecnologici.


Lo spazio colorato che gestisce racconta la sua storia: accanto ai libri e ai giochi, che ogni passante può liberamente prendere in cambio di un’offerta interamente devoluta agli interventi di sostegno per le famiglie senegalesi, tante foto, del presente e del passato, che ritraggono i sorrisi e le sofferenze dei bambini e delle famiglie che Maria aiuta. Se vi capiterà di passare per la Valle Vigezzo, potrete fermarvi a fare due chiacchiere con lei e sostenere concretamente il suo grande lavoro di umanità. La sua storia di solidarietàpresto diventerà un libro che non vedo l’ora di leggere.
Silvia D’Ambrosio
© Credit immagini: Courtesy Silvia D’Ambrosio