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In occasione della Giornata internazionale della danza vi raccontiamo la storia di Misty Copeland, la prima ballerina afroamericana a essere stata nominata étoile dell’American Ballet Theatre.
Gli ingredienti del suo successo sono la passione, il talento e la determinazione.
L’infanzia di Misty è stata molto travagliata a causa di continui trasferimenti, condizioni finanziarie incerte e un rapporto delicato e difficile con la madre.
La danza entra nella sua vita piuttosto tardi, all’età di tredici anni.
Un vero prodigio, ballava sulle punte entro tre mesi dal suo primo corso di danza e si esibiva professionalmente in poco più di un anno: un’impresa inaudita per qualsiasi ballerino classico.
La svolta per la sua carriera arriva all’età di diciassette anni quando con una borsa di studio comincia il suo percorso presso l’American Ballet Theatre. Dopo un periodo di studio all’accademia entra in pochissimi anni nel corpo di ballo fino a ottenere nel 2015 la nomina di prima ballerina.
Misty diventa una leggenda per la sua gente, un simbolo mondiale e una forza ispiratrice. Con la sua bassa statura e i suoi muscoli vigorosi ha infranto gli stereotipi della danza classica mandando un messaggio chiaro: l’immagine di un corpo sano, di un corpo che potesse assomigliare a qualsiasi donna del mondo.
La ballerina, infatti, attraverso la sua danza si batte per la necessità di rendere il balletto classico più inclusivo e come afferma in un’intervista di Vanity Fair: «Quando sono arrivata a New York hanno iniziato a dirmi che non ero giusta per la danza classica. Parlavano del corpo, del peso e delle proporzioni. Ma quello che intendevano è che avevo il colore della pelle sbagliato. […] Quando sono sul palcoscenico, chiunque mi guardi riconosce sé stesso dentro di me. Che sia uomo, donna, nero, bianco, magro, grasso, cattolico, musulmano…»
Una vita in punta di piedi, giornate scandite in otto tempi e una carriera costellata di successi.
La vita di Misty Copeland è un inno contro i pregiudizi e i canoni imposti dalla società ed è un invito a non fermarsi di fronte alle difficoltà per raggiungere i propri sogni.
Elisa Lacicerchia