Patrick ti presento Mame

Zia Mame è un romanzo scritto da Edward Everett Tanner III, in arte Patrick Dennis, pseudonimo coincidente con il nome del protagonista, destando sospetti ai lettori e forse anche la speranza che i personaggi nel racconto siano realmente esistiti

Emblematica è la figura della stessa Mame Dennis che condivide con Marion Tanner, zia di Patrick, molti dati biografici. Marion era nata a Buffalo come Mame e, come Mame, si era poi trasferita a New York, dove per mantenersi insegnava hockey su ghiaccio. In seguito, come Mame, avrebbe lavorato come commessa e poi tentato la carriera nel mondo del cinema. Nel frattempo, dopo aver cambiato due mariti, era riuscita a mettere da parte una discreta somma per poter mantenere una casa dove, oltre a praticare ogni disciplina Orientale conosciuta in Occidente, riceveva artisti, mondani, vagabondi e ragazzi di strada. 

A rendere il personaggio ancora più misterioso è una strana lettera arrivata ai librai, prima della pubblicazione del romanzo:

«Caro, quel cialtrone di mio nipote Patrick ha scritto un libro su di me che trovo estremamente scurrile. E soprattutto per nulla veritiero. Pensa, racconta che una volta mi sarei fatta beccare nuda nel dormitorio di Princeton. Smentisco nel modo più categorico, era Yale. Dunque sappi, che farò causa a Patrick. E nel caso tu venda anche una sola copia del libro, farò causa anche a te. Baci, Mame».

Ai librai non era chiaro chi avesse scritto quelle righe, dunque il dubbio che si tratti di una persona vera, in carne e ossa, accompagnerà a lungo i lettori. 

Tralasciando la sua reale o presunta esistenza e considerandolo solo come personaggio di un romanzo, Zia Mame è costituito da racconti sconnessi l’uno dall’altro, ma che presentano come filo conduttore le vicissitudini di un insolito duo: Mame Dennis e suo nipote Patrick.

Patrick Dennis, all’età di undici anni rimane orfano a seguito della morte del padre, un uomo ricco, distaccato, indifferente ai sentimenti del figlio, con il quale non ha mai instaurato un vero e proprio legame. Nel testamento è scritto che la tutela di Patrick sarebbe passata alla sorella Mame Dennis, nonostante abbia sempre descritto la zia come una donna stramba, insolita e che «finire in mano sua sarebbe stato un castigo che non avrebbe augurato neppure a un cane». 

Così, Patrick e la sua governante Norah Muldoon partono per New York, luogo dove risiede Mame.

La loro conoscenza avviene in una situazione ben poco favorevole alla reputazione della zia come futura tutrice: Patrick e Norah la trovano nel mezzo di uno dei suoi esclusivi festini, circondata da gente ubriaca, di certo un ambiente inadatto per un ragazzino di undici anni. 

«Mi scusi, perché non mi ha detto che arrivavate oggi?»
«Veramente, signora, le ho mandato un telegramma»
«Sì, ma nel telegramma si diceva che sareste arrivati il 1 luglio, domani. Oggi è solo il 31 giugno»
«Veramente signora oggi è il primo luglio, mannaggia a me…»
La signora esplose in una risata argentina: «Su non facciamoci ridere dietro, lo sanno anche i bambini: trenta dì conta novembre, con april, giugno e… Oh santo cielo». Pausa.  «Ma caro» disse con aria melodrammatica «allora io sono tua zia Mame!»

Da quell’incontro, Mame e Dennis diventano due cuori e un’anima. Sebbene Mame procurerà numerosi grattacapi al nipote, alla fine si rivelerà sempre una donna altruista, incoraggiando le persone di cui si circonda a tirare fuori il loro lato migliore. Nonostante la loro buona posizione all’interno della società, Mame insegna al nipote l’uguaglianza e il rispetto nei confronti del prossimo, senza distinzione di nazionalità, sesso, ceto sociale o credenze religiose, portando Patrick ad accorgersi che aggettivi come insolita e stramba non rendono giustizia alla ruggente personalità della zia e, lui stesso, finirà per descriverla come una donna con: 

«Stupefacente personalità che dopo aver mietuto migliaia di vittime, finì per conquistare anche me. Zia Mame aveva un fascino caotico e leggendario, e inoltre ai miei occhi rappresentava qualcosa che non avevo mai avuto: una famiglia, ma aveva anche una sua tenace, inaffidabile affidabilità. Insomma finimmo per innamorarci, e per entrambi si trattò di un’esperienza irripetibile»

Marta Federico

Credit immagini: link + link + link

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