Dedica di Lucio Leoni

Certe frasi almeno una volta nella vita le abbiamo sentite tutti.

‘Come ti sei fatto grande’, con le sue varianti che si portano dietro un po’ di autostima extra ‘Come ti sei fatto bello’ o ‘Come ti sei fatto alto’, è tipicamente associata alla nonna ma si può generalizzare.

C’è poi tutta la vasta gamma di intercalari che segnano l’inesperienza. Tra i tanti si può semplificare in ‘Ne hai di [cose non meglio precisate] da [verbo all’infinito associato alle cose di prima] prima di poter fare ciò che vorresti fare’. 

E poi si arriva a ‘Hai tutta la vita davanti’. Pronunciata, magari con una punta d’invidia, per stemperare scontri o confronti spesso generazionali. Di quelle che non vogliono concedere replica.

Ma che succede quando quella frase non ce la sentiamo più dire?

Ascoltare Dedica di Lucio Leoni è un’occasione per pensarci un po’ su.

Accorgersi di aver già fatto qualche scelta non significa abbandonarsi all’idea che ciò possa definire chi siamo e, soprattutto, vincolare. Modi di fare, risposte da dare.

Resta però qualcosa. Nel dubbio almeno la consapevolezza di ciò che non vogliamo essere.

Ma se ti guardi addosso vedi più di un difetto,

Ma la tristezza ti da una luce perfetta. 

A volte emerge pure qualcos’altro.

Un retrogusto. Un lontano sentore. È la sensazione che certe ‘scelte’, pure quelle clamorosamente ‘sbagliate’ continuino a lasciare messaggi lungo la strada come nella favola di Pollicino. Per farci tornare a ragionare e riprendere questioni magari lasciate lì abbozzate. 

Come rileggere dopo anni le dediche fatte sul diario di scuola e meravigliarsi associando le frasi alle persone per come le conosciamo oggi. 

e adesso che siamo fuori pericolo guardiamo indietro cercando il futuro

Siamo cambiati, siamo cresciuti, ci riscopriamo diversi e in fondo va bene così. 

Stefano Cavassa

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