The Great Green Wall: un muro di piante e alberi per combattere la desertificazione in Africa

Si parla spesso di muri. Muri eretti per bloccare l’avanzata di qualcuno o qualcosa, solitamente intesi come alte e austere costruzioni di cemento e filo spinato: ma oggi vogliamo parlare di un muro differente

The Great Green Wall, ovvero La Grande Muraglia Verde, è un muro attualmente in costruzione e che una volta finalizzato si dispiegherà tra il Nord Africa, il Sahel e il Corno d’Africa per 8.000 km con una larghezza di 15 km. La particolarità di questo muro è che è composto da piante – come ad esempio le acacie, alberi resistenti alla siccità poiché le loro radici conservano l’acqua sotto il suolo – ed è stato ideato per bloccare l’avanzata della desertificazione che mette in grave rischio il futuro delle popolazioni locali. 

Già negli Anni Cinquanta si parlava di costruire una ‘barriera verde’ per contenere il deserto, tuttavia l’idea è stata approvata solo nel 2005 dalla Conferenza dei capi di Stato e di Governo della Comunità degli stati del Sahel e del Sahara. Il programma della Great Green Wall for the Sahara and Sahel Initiative coinvolge oltre 20 paesi della regione sahelo-sahariana. Monique Barbut, segretario esecutivo della Convenzione contro la desertificazione (UNCCD), ha dichiarato: «Il Great Green Wall si preannuncia veramente rivoluzionario, portando un futuro migliore ai giovani che vivono nelle comunità rurali in Africa e dando la possibilità di portare a nuova vita intere comunità. Può unire i giovani intorno a un’ambizione comune ed epocale: ‘Costruire una Meraviglia del Mondo del XXI Secolo’, attraverso i confini e attraverso tutta l’Africa». 

La costruzione di questa Muraglia Verde non significa solo coltivare alberi e piante ma è un’iniziativa con un forte impatto sulla vita di milioni di persone del Sahel per le quali è aumentata la sicurezza alimentare, sono stati creati posti di lavoro, è migliorata la salute e più in generale c’è una maggiore stabilità di vita.

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Dedicato a questa ambiziosa iniziativa è il docu-film presentato in anteprima al Festival del Cinema di Venezia 2019. Un viaggio di 90 minuti attraverso gli occhi della cantante e attivista maliana Inna Modja la quale attraversa diversi paesi africani e incontra alcune tra le persone più colpite dai cambiamenti climatici, mostrando le sfide che la Grande Muraglia Verde vuole affrontare: desertificazione, siccità, scarsità di risorse, conflitti, migrazione e radicalizzazione.

Concludiamo con la frase di Dlamini Zuma, presidente della Commissione dell’Unione africana dal 2012 al 2017: «Ci sono molte meraviglie nel mondo, ma il Great Green Wall sarà speciale e tutti possono diventare parte della sua storia. Insieme, possiamo cambiare il futuro delle comunità africane in Sahel».

Aloisia Morra

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