Oggi, 16 ottobre, ricorre la Giornata Internazionale dell’Alimentazione e il Polo vi racconta la storia di un artista che con le sue opere vuole suggerirci un nuovo punto di vista per guardare con occhi diversi il cibo che arriva sulle nostre tavole.
Come e di cosa ci nutriamo dipende profondamente dalle tradizioni e dalle abitudini che abbiamo assunto sin da tenera età: in Italia soprattutto, possediamo un bagaglio di ricette, ingredienti e prodotti talmente vasto da aver plasmato la nostra cultura.
Il cosmopolitismo, però, ha mutato il modo in cui noi giudichiamo ‘buono’ un alimento: nei supermercati infatti, ad esempio nel reparto di frutta e verdura, raramente troveremo articoli brutti esteticamente, con macchie o buccia danneggiati, poiché siamo talmente abituati ad associare l’aspetto gradevole al gusto che le strategie di marketing hanno portato a escludere il raccolto danneggiato che fisiologicamente si genera in natura.
Di questo ci parla Uli Westphal, artista tedesco che con le sue opere vuole indagare la percezione umana del mondo naturale e come questa venga trasformata dalle ideologie.
In particolare, nella collezione fotografica Mutatoes, Uli rappresenta immagini non standard di frutta e verdura che potrebbero essere presenti nei banchi dei supermercati se solo si combattessero quegli standard commerciali dettati dall’industria alimentare che perseguono la perfezione del prodotto e l’assenza di anomalie botaniche. Ciò che acquistiamo diventa quindi risultato di un’opera di design a danno di una grande quantità di merce consumabile che viene quotidianamente scartata.
Riflettiamo su come il mercato del cibo sia influenzato dalle nostre scelte e miriamo a compiere acquisti sempre più consapevoli!
Giulia Verrini
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