A Boccadasse, a due passi dalla nuova targa inaugurata il mese scorso in memoria di Luigi Tenco, sorge lo storico circolo A.S.D. Vignocchi, da due anni sede del collettivo fotografico Controluce: un gruppo di giovani genovesi che si riuniscono per approfondire la materia, organizzando mostre, uscite e lezioni.
Ne abbiamo parlato con Daniele Bencivenga, uno dei fondatori.
Carolina Spingardi: Ciao Daniele, come è nato e come funziona Controluce?
Daniele Bencivenga: «Tutto è partito da un corso di fotografia organizzato insieme a Christian Masuero, allievo del fotografo genovese Terrile: il gruppo si è unito così tanto da decidere dapprima di proseguire le lezioni con un corso avanzato e poi di creare appunto un collettivo, Controluce, per continuare ad approfondire insieme tecniche e argomenti legati alla fotografia. Ci riuniamo ogni lunedì sera alle 20.30 al circolo Vignocchi: siamo aperti a tutti e ci stiamo piano piano allargando, con persone che arrivano anche da lontano, come da Marassi o Sestri Ponente!»
CS: Che tipo di attività svolgete?
DB: «Organizziamo uscite fotografiche di vario tipo, partecipiamo a mostre e progetti fotografici, ma ci mettiamo anche d’accordo per andare a visitare delle mostre insieme, per esempio due weekend fa siamo stati alla mostra su Inge Morath a Palazzo Ducale: si commenta insieme prima di entrare e poi dentro ci si scambiano spunti sulle opere. Siamo un gruppo molto aperto e crediamo sia bello e arricchente fare rete con le altre associazioni e realtà del territorio che si interessano di fotografia, per questo partecipiamo volentieri agli eventi che vengono organizzati in città sul tema.»
CS: Anche voi avete realizzato una mostra da poco, legata al ponte Morandi, giusto?
DB: «Sì, siamo entrati in contatto con Michele Guyot Bourg, genovese i cui scatti sono divenuti virali dopo la tragedia dell’anno scorso. Infatti, da amatore più che da professionista, aveva realizzato un reportage a cavallo degli Anni Ottanta/Novanta sulla vita delle persone che abitavano sotto e vicino ai viadotti dell’autostrada che attraversano Genova. Il titolo della mostra ‘Vivere sotto una cupa minaccia’ che oggi suona così tristemente evocativo, allora fu dettato dai boati e i rumori che lo colsero di sorpresa un giorno, mentre aspettava l’autobus sotto uno dei ponti. Abbiamo dunque raccolto le foto del libro ‘43’ creato in memoria delle altrettante vittime della tragedia del Morandi, e allestito una mostra proprio nei luoghi del ponte, presso La Ciclistica di Sampierdarena. Abbiamo deciso di organizzarla lì per portare questo racconto nel cuore delle zone colpite, cercando di dare un contributo e invito a riscoprire e rielaborare il proprio passato.»
CS: Quali sono i piani per il futuro vicino? E a lungo termine?
DB: «Il sogno è arrivare a organizzare workshop a livello professionale per continuare a imparare, lavorando su nuovi progetti ancora più sfidanti. Nel brevissimo termine, da questo venerdì (26 luglio, ndr.) a domenica saremo a Sassello a ‘La città dei bambini’. Contrariamente a quanto uno potrebbe pensare, si tratta di un evento per tutte le età, inserito all’interno della festa del paese: noi partecipiamo alla mostra fotografica collettiva, sono già un po’ di edizioni che andiamo. Ogni anno si sceglie un tema, quest’anno è il fuoco, tematica non facile da sviluppare; ma abbiamo fatto del nostro meglio!»
Ci vediamo a Sassello allora?!
Carolina Spingardi
© Credit immagini: link + courtesy Controluce