La voce di resistenza del popolo palestinese non passa solo attraverso l’attivismo politico, ma può essere amplificata anche attraverso canali diversi e inaspettati, come il cinema e lo sport.
È proprio in questo modo che l’associazione varesina COVO, in collaborazione con Ciné-Palestine e NAZRA Palestine Short Film Festival ha scelto di fare spazio a storie provenienti dalla Palestina, organizzando la prima edizione del Piccolo Festival di Cinema Palestinese a Varese. Un supporto prezioso alla realizzazione del Festival è stato dato anche da Zona Franca, laboratorio di cucina varesino che dà lavoro a persone migranti, che ha preparato un ricco aperitivo tipico per la prima serata del Festival.
Tanti i temi che il Festival ha messo in luce: le forti limitazioni della libertà di movimento che il popolo palestinese subisce quotidianamente, le continue pressioni ad abbandonare alcuni territori nei quali i coloni israeliani pianificano di stabilirsi e le difficoltà di accesso alle risorse idriche, sottratte ingiustamente dai coloni. Ai soprusi e ingiustizie si contrappone una resistenza quotidiana, come quella raccontata nel cortometraggio The Present, che ripercorre la storia di un padre e una figlia che si confrontano con un checkpoint israeliano mentre vanno a fare spese in città e per cui anche comprare un regalo diventa un’impresa difficile e pericolosa. Nel corto Until the Last Drop, viene raccontata in parallelo la storia di un contadino palestinese che non ha risorse idriche a sufficienza per far crescere la sua coltivazione e quella di un colono israeliano, proprietario di una piantagione di datteri, che invece ha a disposizione tutte le risorse di cui ha bisogno.

Sono rimasta affascinata anche dai racconto del progetto West Climbing Bank, presentato durante il Festival, nato all’interno del centro sociale milanese Acciaierie ZAM, con l’obiettivo di supportare i progetti presenti nei territori occupati e nei campi profughi che insegnano a bambini e giovani l’arrampicata. Nella prima serata del Festival è stata preziosa anche la testimonianza dei Giovani Palestinesi d’Italia, impegnati nella sensibilizzazione sulla questione palestinese in tutto il territorio italiano.
Il piccolo Festival di Cinema Palestinese è stato per me occasione di ascolto di una resistenza quotidiana e culturale che grida a gran voce e lotta per i propri diritti.
Silvia d’Ambrosio