Slengo: il dizionario gergale italiano curato dal popolo di internet

La lingua con cui ci esprimiamo non è solamente uno strumento comunicativo, ma è una delle caratteristiche umane più intime e a cui siamo più culturalmente legati. Spesso diamo per scontato che, una volta aver imparato a esprimerci, il nostro linguaggio rimanga tale e quale. Ovviamente non è così: nel corso del tempo avvengono mutamenti linguistici continui, che subiscono influssi dovuti a variazioni sociali, cronologiche, spaziali e culturali. In particolar modo, la Questione della lingua è sempre stata al centro del dibattito culturale italiano. Infatti, i discorsi intorno allo stato di salute dell’italiano e al suo utilizzo sono iniziati dagli umanisti quattrocenteschi fino ad arrivare agli interventi di Pasolini degli Anni Sessanta e alle riflessioni odierne. 

Oggi il linguaggio parlato sembra stia mutando più velocemente del previsto ed è chiaro che internet e i social stiano avendo in questo un ruolo determinante. Soprattutto, sembra che questa dinamica attecchisca con maggior forza nell’italiano dei giovani, particolarmente soggetto a tendenze di plurilinguismo. Il web è un luogo in cui assistiamo alla destrutturazione dell’italiano standard ed è allo stesso tempo una fonte inesauribile per arricchire il nostro lessico con neologismi. Per lo più si tratta di anglicismi che forniscono la base per derivati italiani (come ‘stoppare’ o  ‘mixare’). In particolar modo, è interessante evidenziare come nascano termini specifici utilizzati in determinati contesti online (dal mondo dei videogame a quello di Twitch e Tiktok) e che, dopo poco tempo, scivolano nel linguaggio quotidiano raggiungendo un numero di parlanti vastissimo (basti pensare all’ormai usuale ‘spoilerare’). 

Negli ultimi decenni si sono sviluppati strumenti per osservare, registrare e divulgare le nuove forme linguistiche. Uno dei progetti più virtuosi in circolazione è Slengo. Si tratta di un dizionario online che raccoglie termini ed espressioni appartenenti a diverse sfere gergali della lingua italiana, da quella di strada a quelle delle comunità online e dei riferimenti alla cultura pop. Un altro aspetto fondamentale è la componente di partecipazione attiva. Infatti, sono gli stessi utenti a contribuire al dizionario, arricchendolo con nuove voci sempre aggiornate (questa è la pagina per aggiungere una nuova definizione). Al suo interno possiamo trovare voci come shippare, maranza, appizzare, sium e molto altro ancora. 

Il progetto, ideato da Stefano Pirone e Lucio Giannotta, nasce da un interesse comune nei confronti delle questioni linguistiche e dalla volontà di sopperire a un vuoto nella cultura internettiana italiana. Il modello di riferimento dei due creatori è stato l’americano Urban dictionary, uno dei primi dizionari online dedicati ai neologismi e slang inglesi, innovativo ma non privo di problemi. Il maggiore riguarda la moderazione dei contenuti: ogni persona registrata con un account può approvare le definizioni altrui, che quindi risultano spesso incoerenti o presentano definizioni offensive. 

Invece, i contenuti proposti dagli utenti di Slengo, prima di essere inseriti sulla piattaforma, vengono valutati e corretti. L’obiettivo è quello di proporre un dizionario coerente e graficamente efficace, che non presenti definizioni offensive, ma che allo stesso tempo sappia rappresentare la grande varietà di neologismi del gergo contemporaneo. «Noi curiamo molto questa parte, cerchiamo coerenza a livello di stile e formattazione e di smussare inevitabili criticità che sorgono quando gli utenti di internet danno definizioni offensive. Questo non avviene nell’urban dictionary, dove qualunque definizione è permessa, anche definizioni date solo per ridere» – ha sottolineato Stefano. 

Sicuramente il repentino aumento di neologismi e le dinamiche con cui vengono creati e si diffondono è legata all’avvento dei social network. In passato, la velocità di diffusione tra le persone era minore, oggi internet ha democratizzato molto la presenza online delle persone, che hanno divulgato ad ampio raggio il proprio slang. Una parola che una volta era destinata a rimanere nel proprio gruppo di persone, oggi diventa un fenomeno nazionale (come ‘petaloso’ o il recente ‘corsivo’) grazie ai nuovi media. Di fronte a queste tendenze linguistiche, Slengo adotta un approccio descrittivista anziché prescrittivo, limitandosi a descrivere come la lingua viene usata nella vita reale dalle comunità di parlanti. Una questione aperta riguarda quanto, nella lingua italiana, rimarrà traccia di questi neologismi in futuro. Al momento sembra che le oscillazioni seguano per lo più i trend e i meme del momento: oggi il corsivo, ieri petaloso. Ma, nonostante ciò, alcune parole permangono e Slengo può essere la giusta lente di ingrandimento per osservare da vicino le trasformazioni della nostra lingua. 

Paolo Di Cera

© Credit immagini: link

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