Un itinerario letterario alla scoperta di Trieste

Le vacanze si avvicinano. C’è chi andrà al mare o in montagna, alcuni nelle città d’arte. Solo i veri amanti del viaggio, però, oseranno penetrare nella struttura profonda della loro meta per coglierne l’essenza. E non c’è modo migliore che abbandonarsi alla lettura dei grandi scrittori, le cui opere evocano lo spirito di ogni luogo.

A voi, vacanzieri e viaggiatori, proponiamo, come meta di quest’estate, Trieste. Città di confine, punto di contatto tra Nord e Sud d’Europa, piccolo borgo di pescatori divenuto colonia romana, libero comune nel Trecento e porto franco dal Settecento, ha sempre promosso lo scambio di merci, persone e idee. Qui si parlano molte lingue diverse (italiano, triestino, sloveno, tedesco…), si mescolano culture e religioni. Forse per questa sua apertura, Trieste ha ispirato nel corso della storia le opere di tanti grandi scrittori.

Visitare Trieste può essere quindi un viaggio sulle orme dei letterati che potete incontrare passeggiando per la città, avvolti dal mistero triestino.

Di seguito la nostra proposta di itinerario, già sperimentato.

Prima tappa

Dirigetevi in Piazza Attilio Hortis.

Di fronte alla biblioteca civica, possiamo incrociare Aron Hector Schmitz, Ettore in famiglia e Italo Svevo per il mondo.

Dall’abito formale ed elegante e dall’espressione cupa si deduce che ha appena terminato il turno nella filiale triestina della viennese Banca Union.

E ora, finalmente, si può dedicare al suo grande amore: la letteratura. Un amore che gli ha provocato frustrazioni e sofferenze per tutta la vita, regalandogli fama e riconoscimenti solo due anni prima della morte, con il suo capolavoro La coscienza di Zeno.

«Chissà se l’amo? È un dubbio che m’accompagnò per tutta la vita e oggidì posso pensare che l’amore accompagnato da tanto dubbio sia il vero amore». 

Italo Svevo

Seconda tappa

Proseguite in Piazza della Borsa

Non può certo passare inosservato il Vate (Gabriele D’annunzio) assorto tra le sue letture e i suoi pensieri. Avvicinatevi, sedetevi al suo fianco e osservate la sua posa esibizionista, così come la sua vita.

Cercando di realizzare l’ideale del ‘vivere inimitabile’, D’Annunzio vola su Trieste il 7 agosto 1915 lanciando su questa piazza volantini propagandistici per l’intervento dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale. 

Riprendiamo il cammino, custodendo il consiglio del Poeta:

«MEMENTO AUDERE SEMPER» (Ricorda di osare sempre).

Gabriele D’Annunzio

Terza tappa

Imboccate Via Dante, la via del centro della città.

I viaggiatori non distratti dalle vetrine dei negozi, noteranno, tra la folla, Umberto Saba, pseudonimo di Umberto Poli, che nasce in una casa del vecchio ghetto ebraico di Trieste.

Schivo e pensoso, forse si è concesso una passeggiata nella sua città brulicante di vita e al contempo pronta ad offrire al poeta un cantuccio dove poter meditare. O forse si sta dirigendo nella sua ‘Libreria antica e moderna’ in Via San Nicolò, che assieme alla poesia, sarà l’occupazione di tutta la sua vita.  Per scoprirlo, non ci resta altro che seguirlo!

«Trieste ha una scontrosa
grazia. Se piace,
è come un ragazzaccio aspro e vorace,
con gli occhi azzurri e mani troppo grandi
per regalare un fiore;
come un amore
con gelosia».

Trieste – Umberto Saba

Quarta tappa

Dirigetevi in via Roma, percorrendo il Ponterosso che attraversa il Canal Grande.

Mentre il riflesso dei palazzi sull’acqua incanta il vostro sguardo verso l’orizzonte, il rumore delle chiacchiere al bar e il profumo del caffè vi faranno inevitabilmente voltare a destra. Sorprendentemente vi troverete faccia a faccia con James Joyce, che arriva a Trieste nel 1904 per rimanervi circa dieci anni.

Un libro sotto il braccio: sta tornando dalla sua lezione di inglese alla Berlitz School e, forse, sta andando a casa di qualche suo facoltoso allievo per lezioni private, concedendosi, prima, un caffè con il suo amico Svevo. Dal volto così corrugato traspare la preoccupazione per la sua incapacità di gestire le finanze familiari che lo costringono a una vita squattrinata che trova rifugio e ristoro nella letteratura e nel caffè. Non esitate, quindi, a chiedergli una lezione d’inglese!

«La mia anima è a Trieste»

James Joyce

Potete concludere il vostro itinerario letterario in uno dei tanti Caffè triestini, molto amati dagli scrittori. Vi consigliamo il Caffè Tommaseo, uno dei più antichi e prestigiosi di Trieste. Incontrerete Saba che si sta gustando un gelato al pistacchio, Svevo intento a scrivere alcune sue opere, e, se siete fortunati, Stendhal che, venuto via mare, contempla lo scacchiere dei quartieri della città distesi sul fondo dell’Adriatico.

Di fronte a un aroma di poesia, gli sguardi si incrociano, il tempo se ne va e voi siete lì, al Caffè.

Jessica Diolaiuti

© Credit immagini: link + Courtesy Jessica Diolaiuti

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