Immerso nelle foreste dell’isola di Shikoku, una delle quattro isole principali dell’arcipelago giapponese, si trova il comune di Kamikatsu, un paese di esigue dimensioni che ha fatto parlare di sé per aver raggiunto il primato, qualche anno addietro, in un campo altamente insidioso, ovvero quella che oggi viene chiamata economia circolare.
Nel comune giapponese infatti, già dal 2015, i circa 1700 abitanti possono affermare con sicurezza che la loro lampadina di casa viene alimentata dai loro stessi rifiuti: l’obiettivo è stato raggiunto puntando tutto sul riutilizzo tanto che a spese del comune è stato allestito un emporio dove ogni persona può vendere un oggetto inutilizzato e, al contempo, trovare ciò di cui a bisogno senza ricorrere all’acquisto di un nuovo prodotto fresco di catena di montaggio; i rifiuti vengono divisi in 45 tipologie diverse così da poter ricavare il massimo da ogni scarto, ad esempio l’organico viene venduto a prezzi calmierati ai contadini locali, il vetro viene ridotto in materiale industriale e venduto alle aziende, tutto viene riutilizzato e venduto e con il ricavato l’amministrazione riesce a pagare i costi per l’energia e il gas chiudendo il ciclo senza versare ulteriori liquidi.


Simbolo del virtuosismo in campo ecologico del paesino è la casa pubblica chiamata appunto ‘Kamikatz Public House’, progettata e realizzata dall’architetto e pittore nipponico Hiroshi Nakamura e dal suo studio.
L’edificio è adibito a distilleria, negozio e pub, seguendo anche in questo caso la logica del minor spreco poiché tutte le fasi del ciclo di un boccale di birra risiedono nel medesimo luogo in ordine ‘cronologico’, come sostiene lo stesso Nakamura. Il pub è anche autosufficiente in quanto a riscaldamento e raffreddamento poiché è stato orientato in modo tale che il soffitto sopraelevato ventili efficacemente l’aria calda che ristagna durante l’estate, mentre il doppio strato di finestre intrappola l’aria e migliora l’isolamento. Il ventilatore a soffitto fa circolare il calore del radiatore a emissioni zero che sfrutta efficacemente i rami secchi della foresta; persino gli arredamenti sono stati recuperati da vecchie fattorie o fabbriche nei dintorni e restaurati da artigiani del paese.


Secondo Nakamura « Non solo la costruzione conserva energia e risorse e riduce le emissioni nocive attraverso il riutilizzo, la riduzione e il riciclo, ma sta iniziando a migliorare la circolazione dell’economia regionale e del turismo. Inoltre, incarnando la visione della città nella vita di tutti i giorni, la gente del posto che si riunisce in questo pub inizia a rendersi veramente conto che le loro azioni sono creative e virtuose, esempio per tutto il mondo».
Edoardo Sasso
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