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Abbiamo avuto il piacere come Polo Positivo di conoscere e intervistare Paolo Cevoli, comico e attore italiano.
Per iniziare: Paolo Cevoli in una battuta?
«Imprenditore con l’hobby del cabaret, ma in realtà una patacca romagnola. Cos’è il patacca? Una persona che ha un’altissima idea di sé (uno sborone) nonostante non sia nulla di speciale (un po’ un co….ne). Io ho ricevuto molto dalla vita, e sento che questo lascito vada compreso, migliorato e trasmesso. Per questo mi piace raccontare, fare storytelling della mia vita: quello che ricevo lo ricondivido agli altri non come prof, ma un po’ come un patacca.»
Sei Romagnolo, questo come ha influenzato la tua vita?
«Le mie origini impattano su tutto quello che faccio. Ma chiunque, a prescindere dalla geografia, può essere romagnolo, bastano tre pilastri, elementi chiave:
- Positività
- Voglia di lavorare
- Confusione mentale, perché è dal ‘casino’ che nascono le idee migliori.»
Fai molte cose nella vita, qual è il filo invisibile che le unisce tutte?
«Seguo le opportunità che la vita mi regala. Da ragazzo, quando non sapevo ancora quale fosse la mia identità, iniziavo e spesso non portavo a termine i progetti. Ora invece che ho le idee più chiare se inizio una cosa non la mollo. E questo vale anche nelle relazioni.»
Cosa ti spinge a impegnarti per il sociale?
«Io sono una persona reattiva, non attiva. Ho tanti amici che mi chiamano, è da qui che partono i miei progetti. Vivo la vita come un cammino. Tempo e spazio non sono cose che passano ma sono un andare verso qualcosa.»
Ti va di parlarci un po’ del progetto Capriole?
«È un progetto che nasce da diversi incontri. Ho avuto il piacere di conoscere queste realtà e ho deciso di dare loro voce. Da quando mi sono dovuto fermare per il covid realizzo video. Per questo ho proposto a queste realtà di fare una web serie e hanno accettato. È stato un bellissimo viaggio. Ho realizzato questo progetto pro bono, ma devo ringraziare Coccodì che lo ha sponsorizzato, permettendo così di pagare i miei collaboratori.»
Progetti per il futuro?
«Ho tante idee. Al momento vorrei continuare con il teatro con lo spettacolo che sto portando in giro, La Sagra Famiglia, dove racconto la storia della mia famiglia e di altre famiglie. Poi mi piacerebbe realizzare una seconda stagione di Capriole. È importante educare al fallimento: si può fallire, l’importante è non fermarsi lì, e andare avanti. L’ambizione e il desiderio sarebbe riuscire a portare la serie in tv, con l’interesse di qualche grande streamer televisivo. E poi chissà cosa il destino ci riserverà!»
Ci lasci un messaggio per il Polo Positivo?
«La vita è fatta di successi e fallimenti. Quella U che avete nel logo ha due estremità un polo positivo e uno negativo, uno non può esistere senza l’altro. Stessa cosa nella vita, solo quando non hai una cosa ne comprendi appieno il suo valore. La positività la capisci quando ti viene a mancare. Il rischio più grande a mio parere è restare vittima dell’abitudine: possedere una cosa al punto tale da non accorgersi di averla. Durante il covid ho visto un film, Cast Away, che mi ha fatto molto riflettere. Da quel film si capisce molto bene che nella vita servono tre cose per vivere: una compagnia, l’amore di qualcuno e uno scopo. Per sopravvivere basta l’aria, ma non per vivere: questo è un altro discorso.»

Sappiamo che sei un appassionato lettore di Dante, ci leggi il tuo pezzo preferito?
«Io odiavo Dante quando ero uno studente. Da grande ho incontrato Franco Nembrini, che mi ha detto che, secondo lui, io dovrei fare due cose nella vita: leggere Dante e stare coi ragazzi. Grazie a lui e alle sue lezioni, fatte apposta per patacca come me, mi sono appassionato a Dante e ora piano piano lo imparo a memoria. Ecco qua una terzina per voi:
Ma se l’amor de la spera supprema
torcesse in suso il disiderio vostro,
non vi sarebbe al petto quella tema;
che’, per quanti si dice piu` li` ‘nostro’,
tanto possiede piu` di ben ciascuno,
e piu` di caritate arde in quel chiostro
Dante si domanda come i beni possano essere condivisi. La risposta è che tanto più metti in comune tanto più possiedono le parti. Questo è il vostro lavoro: uno possiede di un bene se c’è qualcuno che lo condivide!»
È stato veramente bello incontrare Paolo Cevoli, una persona che pensa sempre in grande, nonostante viva in semplicità. Gandhi disse: «sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo». La serie Capriole mostra che nella vita si può sempre cambiare, generando così positività nell’ambiente circostante, anche la vita di Paolo ne è un esempio. Infatti si è sempre sperimentato, intraprendendo varie strade sempre guardando oltre i propri orizzonti.
Volete saperne di più di Capriole? Leggete qui il nostro articolo o andate a vedere qui con i vostri occhi il primo episodio della web serie. Dare un’occhiata non costa nulla! Buona visione!
Andrea Antoniazzi
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