Colmare vuoti favorendo progetti locali: la battaglia contro l’abbandono edilizio muove i suoi passi da ormai qualche tempo. A stento, tuttavia, sono riscontrabili misure concrete e solidali per dare nuova vita a luoghi dismessi, vacanti o in stato di abbandono.
Tra le iniziative che spiccano su questo tema, quella promossa dalla cooperativa parigina Plateau Urbain sembra distinguersi per innovazione e continuità.
Nata nel 2013 come associazione a Parigi e sviluppatasi come cooperativa dal 2017, il progetto di Plateau Urbain a detta del suo fondatore Simon Laisney non è cambiato: «impiegare edifici vacanti per creare terzi luoghi solidali e proporre siti attrattivi a prezzi inferiori a quelli del mercato». La natura dell’occupazione è di tipo temporaneo: in attesa di ritrovare un nuovo proprietario, l’edificio vacante in questione viene lasciato in gestione alla cooperativa. Nuove sperimentazioni di utilizzo si dispiegano: non è il suolo a essere densificato quanto gli utilizzi all’interno di uno stesso edificio. Le soluzioni immaginate all’interno dei siti coinvolti sono diverse: dalla creazione di un’offerta culturale multiartistica (esibizioni, concerti, atelier di teatro e pittura) alla messa in pratica di misura d’emergenza abitativa (per senza fissa dimora) e di strutture lavorative di coworking per liberi professionisti. Si sviluppano così un insieme di attività solidali, facendo interagire attori sociali in uno stesso edificio per motivi diversi.

Costruire: non sempre la prima soluzione
Ad oggi, i progetti attivi della cooperativa sono sedici: la maggior parte situati nella regione parigina, gli nelle altre metropoli francesi come Bordeaux, Lione e Marsiglia. Esploso mediaticamente qualche anno fa col progetto di Village Reille, proprio co-gestito da Plateau Urbain, il fenomeno dell’urbanismo transitorio offre la possibilità di sviluppare progetti innovativi accessibili e secondo un’ottica provvisoria.
La missione di Plateau Urbain affonda il suo obiettivo nel riutilizzo. Il loro messaggio: smettere di far credere che la costruzione sia la soluzione a tutti i problemi. L’investitura istituzionale è arrivata nel 2016 con il premio Jeunes Urbanistes [Giovani Urbanisti].
Se pensiamo all’abbandono immobiliare in Italia (ad oggi si contano 7 milioni di edifici abbandonati sparsi per la penisola) e guardiamo soprattutto ai piccoli centri e alle migliaia di aree interne progressivamente spopolate a scapito dei grandi centri, una procedura come quella intrapresa da Plateau Urbain potrebbe restituire valore ai milioni di edifici abbandonati sparsi per la penisola, offrendo legami con la popolazione locale e intervenendo attraverso lo spazio nel portare eterogeneità sociale e nuove opportunità di usages. Urbanisti, à vous!
Pietro Battaglini
© Credit immagini: Courtesy Pietro Battaglini