Il rione Sanità a Napoli è da sempre stato sinonimo di degrado urbano, emarginazione sociale e alto tasso di disoccupazione, nonostante il grande potenziale culturale e sociale che conserva. La cooperativa Paranza, nata nel 2006, ha cominciato a organizzare visite guidate nelle catacombe del quartiere, tra le più belle d’Italia, dando vita a una ‘rinascita sotterranea’. Prima della loro iniziativa questi luoghi si potevano visitare solo per motivi accademici. Oggi, dopo una grande operazione di restauro, grazie anche all’aiuto di associazioni che supportano l’iniziativa, le catacombe sono diventate una delle attrazioni principali di Napoli. Il turismo ha portato nuovi posti di lavoro, apertura di ristoranti e il ritorno del mercato immobiliare con alloggi in affitto.
«All’epoca ci chiedevamo che cosa avremmo fatto da grandi: dovevamo lasciare Napoli per cercare lavoro o trovare un modo per aiutare la nostra comunità?» – dice Enzo Porzio, uno dei fondatori della Paranza. Qui si possono leggere alcune affascinanti e coraggiose storie dei membri della Paranza.

Il rione Sanità si trova a nord di Napoli, nel quartiere Stella, ed è collegato al centro città da un ponte, cominciato nel 1809 da Napoleone Bonaparte e poi continuato da Gioacchino Murat: la sua costruzione ha portato però negli anni al declino della zona, che un tempo era benestante e collegamento diretto tra il centro città e la reggia di Capodimonte. L’isolamento ha portato il quartiere a vivere sempre di più per sé stesso, con pochi scambi con il resto della città. Questo ha causato, nei casi più gravi, situazioni di degrado e criminalità che hanno portato alla sua ghettizzazione.
La cooperativa comincia a operare con l’arrivo di don Antonio Loffredo, che ha permesso ai giovani di organizzare le prime visite delle catacombe. Oggi la Paranza dà lavoro a quaranta guide, investendo anche nella formazione dei giovani che vogliono far parte del progetto. La cooperativa a dicembre 2021 ha lanciato una nuova iniziativa, un tour a piedi nel quartiere che comprende la visita alle opere contemporanee commissionate per le chiese della zona.


Le due catacombe principali sono quelle di San Gaudioso e di San Gennaro, patrono della città. Una volta finito il tour sotterraneo, dove la religione si intreccia con la superstizione, si risale verso il centro del rione, dove ogni spazio esprime autenticità: negozi, caseggiati, luci, edicole votive. Tra le opere moderne si visita anche il memoriale per Genny Cesarano, ucciso nel 2015 in una sparatoria della camorra. Il giorno dopo l’omicidio cinquemila cittadini e cittadine sono scesi in strada per dimostrare che avrebbero continuato a combattere per difendere la rinascita di Sanità.
Grazie alle attività della Paranza nel 2019 i turisti sono stati 160mila. Questo perché la diminuzione della criminalità ha avvicinato a queste strade sia un gran numero di turisti sia tanti residenti, che prima preferivano visitare altri luoghi e fare acquisti altrove. «Con l’arrivo dei turisti, il progetto ha trasformato il quartiere e il potere della camorra è diminuito. Abbiamo creato un ambiente in cui l’arte, il teatro, la cultura e l’archeologia si sono affermate».
Marta Schiavone
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