I disegni imperfetti di Inkonscious portano l’espressione creativa oltre i canoni

Inkonscious è il progetto artistico di Miranda Benetti, giovane bolognese laureata all’Accademia delle Belle Arti e ora studentessa nel campo dell’arte terapia.

Disegnare in maniera ‘inkonscia’, a occhi chiusi, senza guardare il foglio o con la mano non dominante, è l’idea alla base del progetto. I soggetti possono essere molteplici, dai volti agli animali, dagli oggetti alle parole: l’importante è seguire il flusso, la spontaneità del proprio tratto di disegno senza fermarsi o guardare il foglio.

Lo scopo? Dimostrare come ognuno di noi, al di là della pressione sociale che ci vuole performanti e perfetti anche nell’espressione creativa, sia in grado di produrre disegni imperfetti ma unici, e proprio per questo meravigliosi.
Nascono così volti asimmetrici dai connotati inusuali, farfalle dalle ali imperfette (ma che paiono volare benissimo) e frasi dalla grafia tremolante

Inkonscious nasce nel marzo 2020, nel vivo del primo lockdown, proprio in risposta a questo cupo periodo. Iniziato per gioco con amici e parenti per combattere la noia, nel giro di poco sbarca sui social: la partecipazione è grande, la soddisfazione della creatrice altrettanta. Miranda crede fermamente nella dimensione sociale dell’arte, nella sua utilità per la collettività, e il progetto prende presto questa piega. Gli utenti di Instagram che inviano le proprie creazioni utilizzando questa tecnica sono moltissimi: presto il profilo di Miranda si costella di bellissime creature dell’inconscio.

Le tecniche di espressione creativa spontanea, da tempo utilizzate nell’arte terapia come mezzo terapeutico, vengono riprese da Miranda non solo per questo primo progetto, ma anche per gli Esercizi di evasione: un progetto più ampio che proporrà diverse attività sempre legate a questo concetto espressivo. Tra queste ci sono i ritratti in videochiamata: un’esperienza di silenziosa osservazione del volto amico (o sconosciuto) al di là dello schermo che dà vita a disegni asimmetrici, talvolta buffi, ma soprattutto irriproducibili e per questo bellissimi.

Proprio questa è stata l’attività che ho potuto sperimentare durante l’intervista con Miranda. Dopo qualche risatina ansiosa, frutto proprio della pressione ormai inconscia sulla performance in ogni campo di espressione personale, ho dato vita anche io a un volto ‘inkonscio’ meravigliosamente imperfetto. La stessa cosa ha fatto Miranda in contemporanea. Alla fine i piercing di Miranda si sono persi sul suo volto e i miei occhi hanno preso vie divergenti, ma ci siamo divertite e stupite tantissimo dei risultati, che ora custodisco gelosamente.

L’espressione creativa spontanea non si limita in realtà al disegno su carta: volti, uccellini, giraffe, fiori, scritte sono diventati anche i soggetti di tatuaggi realizzati da Miranda stessa. L’obiettivo è ovviamente mantenere il tatuaggio il più fedele possibile al disegno, per non perdere il concetto alla base. 
Miranda si definisce come un mezzo utile alla realizzazione del tatuaggio: né una tatuatrice, né un’artista; fuori da ogni categoria e in perenne movimento. 

Forse proprio per questo il suo progetto non risulta essere finito, ma solo la base per un rigoglioso futuro. Libri, mostre, laboratori, sono solo alcuni degli obiettivi della giovane creatrice, che già quest’estate terrà un laboratorio di espressione creativa sulla scia del concetto di Inkonscious.

Cecilia Verri

© Credit immagini: Courtesy Cecilia Verri & Miranda Benetti + link + link 

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