Il Cretto di Burri: dalle ceneri può nascere un mondo

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Esiste un posto, nella Sicilia occidentale, sospeso tra sogno e realtà. Un luogo in cui la luce piena del sud si riflette su un’enorme distesa di cemento bianco, rendendo ogni cosa abbacinante. Si può camminare tra le vie di questo luogo, si possono calpestare quegli infiniti chilometri di cemento che coprono le tracce di un mondo che non c’è più. 

Siamo a Gibellina Vecchia, una cittadina che nel 1968 venne completamente rasa al suolo da un violento terremoto. Dopo la catastrofe, che lasciò senza casa moltissime famiglie, di Gibellina era rimasta solo un’ombra fatta di macerie. Tuttavia, la sorte che le toccò non fu quella di divenire una delle molte ‘città-fantasma’ disseminate sul territorio italiano; al contrario, per volere del sindaco Ludovico Corrao, venne messo in atto un piano di riqualificazione. 

L’intervento fu affidato al celebre artista Alberto Burri, il quale, da un tragico evento riuscì a far scaturire uno dei più toccanti e imponenti interventi di Land Art di sempre. L’opera di Burri fu portata avanti dal 1984 al 1989, poi, nel 2015 il Cretto fu ultimato. Nel 1995, parlando del suo intervento a Gibellina, disse: «ne rimasi veramente colpito. Mi veniva quasi da piangere e subito mi venne l’idea: ecco, io qui sento che potrei fare qualcosa. Io farei così: compattiamo le macerie che tanto sono un problema per tutti, le armiamo per bene, e con il cemento facciamo un immenso cretto bianco, così che resti perenne ricordo di quest’avvenimento». 

Ecco che a Gibellina l’arte diventa al contempo veicolo per esorcizzare un enorme dolore e mezzo attraverso cui imprimere per sempre nella memoria un momento che non deve essere dimenticato. Le macerie non vengono allontanate ed eliminate, ma cementificate e trasformate in qualcosa di nuovo ed eterno. 

Con la sua superficie di circa 80 000 m² il Grande Cretto è ad oggi una delle opere d’arte contemporanea più estese al mondo, ma la vera grandezza dell’opera di Burri, al di là dell’indiscusso e monumentale valore artistico, risiede soprattutto suo essere riuscita a congelare per sempre nel tempo la memoria di un luogo e nell’aver trasformato una catastrofe in un bellissimo nuovo mondo. 

Barbara Talarico

© Credit immagini: link + link + link + link

Un pensiero su “Il Cretto di Burri: dalle ceneri può nascere un mondo

  1. è stata un’iniziativa che dal punto di vista affettivo-ambientale ha permesso di conservare nel tempo pezzi di storia altrimenti irrecuperabili consegnando al paesaggio un’aspetto quasi surreale e unico

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