Portare la magia dello sport nei paesi più poveri e nei contesti più difficili come strumento di aggregazione, condivisione e crescita per intere comunità, è questo l’obiettivo che si è posto il Centro Sportivo Italiano (CSI) attraverso il progetto CSI per il Mondo.
L’iniziativa ha preso vita nel 2011, dopo un viaggio ad Haiti e l’incontro con un contesto messo in ginocchio dal terremoto. In quel momento, i rappresentanti del CSI hanno realizzato come l’organizzazione di semplici giochi improvvisati fosse un potente strumento in grado di portare serenità a bambini e adulti e creare uno spazio di svago ma anche un’occasione educativa e di crescita per le comunità. Questa consapevolezza è stata la base della realizzazione di strutture che potessero coinvolgere bambini e ragazzi in attività sportive permanenti e inviare formatori e volontari dall’Italia in supporto ai progetti con l’obiettivo di rendere autonome le realtà locali in futuro. L’iniziativa, partita da Haiti, nel tempo si è ampliata molto: ad oggi CSI per il Mondo opera anche in Camerun, Albania, Kenya, Rwanda, Iraq, Cile, Brasile, Bosnia, Madagascar, Repubblica Democratica del Congo.
Ho chiesto a Silvia e Stefano di raccontarci la loro esperienza come volontari, entrambi hanno infatti partecipato a una missione ad Haiti nel 2018 e nel 2019 hanno deciso di ripartire: Silvia per il Cile e Stefano per Haiti.



Cosa ha lasciato in voi l’esperienza con CSI per il Mondo?
«Innanzitutto, credevamo che l’esperienza potesse dare risposte a tante domande che ci passavano per la testa e invece ha fatto sorgere molti altri interrogativi dentro di noi. Conoscere da vicino un contesto di grande povertà ci ha reso consapevoli di quanto il nostro stile di vita sia privilegiato e ci ha cambiato profondamente. La missione è stata per noi occasione per crescere e per conoscere noi stessi più a fondo».
È importante avere particolari competenze sportive per aderire al progetto?
«Non necessariamente. È importante però che chi parte abbia tanta curiosità, voglia di mettersi in gioco e di abbandonare le comodità per condividere a pieno la quotidianità delle terre di missione. Nelle strutture di CSI per il Mondo i volontari e i formatori utilizzano lo sport soprattutto come strumento per trasmettere l’importanza delle regole, della collaborazione e del rispetto reciproco. La volontà di creare un clima di gruppo positivo e collaborativo è quindi molto importante per la riuscita delle attività. Attraverso dei momenti di formazione precedenti alla partenza, i volontari hanno la possibilità di confrontarsi con i propri compagni di missione e di acquisire strumenti che saranno utili durante l’esperienza».CSI per il Mondo ha in programma di aprire nuove missioni in Bangladesh, Libano e Cina appena sarà possibile riprendere a pieno le sue preziose attività.
Silvia D’Ambrosio
© Credit immagini: Courtesy Stefano Proserpio e Silvia Pedersoli