Nessuno lo sa, ma a un certo punto quella chitarra lì – conosciuta da tutti in città – è scomparsa.
Se n’è andata come se ne vanno le onde con la risacca del mare. È scomparsa con la leggerezza delle nuvole che lasciano il cielo ancora più azzurro di così. E la chitarra – quella chitarra lì che conoscevano tutti in città – è scappata proprio dal mare. Quella spiaggia – la solita spiaggia eh, mica un’altra – dove le canzoni intorno al fuoco il sabato sera sono diventate un rito speciale. Le fiamme che crescono verso il cielo, il blu che si riempie di quei puntini di stelle e la magia. Mica te la scordi quella cosa lì. Ma era già da un pezzo – un anno ormai – che quella chitarra lì se ne stava abbandonata sulla spiaggia.
Giusto il tempo di chiederle che tempo che fa e se n’è andata. «Ma non lo capisci che non c’è più rumore?».
Neanche il tempo di dirlo, neanche il tempo di pensarlo e a un certo punto quella musica è scomparsa. E niente faceva più rumore. E tutto faceva rumore. Un grido assordante tutto intorno.
E poi quella paura del silenzio lì. È nata per caso. Non me la scordo più.
Il bambino che c’è ancora in me se la porta in giro come un mostro dentro di sé.
Se la porta fino a qui, quando torna a quella spiaggia desolata.
Solo il silenzio ovattato della risacca delle onde.
Federica Mangano
© Credit immagini: Courtesy Mishel Mantilla