«Le storie vivono infinite volte: quando le scrivi, quando le leggi, quando le racconti e quando le ascolti» – ama dire Giada Signorini, in arte Lulu l’Inventastorie, scrittrice e animatrice con la passione per l’artigianato. Sì perché Giada, che dal 2018 si occupa di allenare il pensiero creativo e la fantasia con i suoi workshop per adulti e bambini, crede che tutti possano essere educati alla scrittura. Basta solo stimolare l’immaginazione con il gioco. «Se inventare diventa un gioco divertente, è un gioco da fare e rifare e scrivere può trasformarsi in un bellissimo allenamento della fantasia» – dice Giada, che porta il suo originalissimo approccio nelle fiere Comics e nelle scuole.

Con il lockdown questo non è più stato possibile. «Mi sono chiesta cosa avrei potuto fare a distanza e così ho unito la mia creatività a quello che sapevo fare meglio: scrivere e giocare con i bambini». Nasce così, con un gioco lanciato sui social, il progetto Ti regalo una storia, una raccolta di racconti pubblicata quest’estate e il cui ricavato sarà in parte destinato all’Ospedale Papa Giovanni di Bergamo. «Partendo dai disegni inviati dai genitori dei bambini che hanno aderito, creo delle storie che poi condivido sui miei canali social. È stato una valvola di sfogo personale, ma anche e soprattutto un modo per essere vicina ai più piccoli nel periodo difficile della quarantena, per fare qualcosa pur dovendo stare a casa».
Giada crede nell’importanza della comunicazione tra adulti e bambini, soprattutto in un periodo come questo: «Quando ricevo i disegni, chiedo sempre indicazioni sul titolo e sul soggetto del disegno. In questo modo incoraggio i genitori a relazionarsi con i bambini, a essere parte del loro mondo». E così, quello che apparentemente sembra un semplice scarabocchio, si scopre essere il ritratto di un papà, un arcobaleno o ancora un giocattolo. «I disegni possono servire come strumento per liberare le proprie emozioni, che in questo periodo coincidono spesso con il desiderio di tornare a giocare all’aria aperta o a frequentare l’asilo. Ho creato questo gioco partendo dai disegni dei bambini perché so leggerli e trasformali in parole. I racconti nascono così, e sono speciali perché portano con sé i desideri di chi me li ha commissionati».


Il libro è indirizzato ai più piccoli, ma a Giada sono arrivate anche richieste di adulti. A questi ultimi è in parte dedicato il suo nuovo gioco di scrittura Dammi 3 parole. «Mi sono accorta di come le storie semplici servano davvero a tutti» – continua Giada, riferendosi a un allenatore di rugby a cui manca allenare la sua squadra e a una mamma che le ha chiesto di scrivere una storia in ricordo di suo papà – «Ogni storia è scritta con semplicità e contiene una morale che permetta a bambini e adulti di riflettere. Io non uso parole ricercate: sono le parole che cercano me e sanno che io preferisco quelle semplici». Ed è così, fra rime e parole, che Giada riesce a trasmettere con semplicità a grandi e piccini il dono della scrittura. Non si può sbagliare quando si usa la fantasia.


Federica Gattillo
© Credit immagini: Courtesy Giada Signorini
Le storie sono infinite, vagano nell’aria.
Giada ne ha raccolte alcune, e le ha raccontate.