Eva è il nome della sua barca e il titolo del suo libro che racconta l’avventura per mare. Mi sono ritrovata con la sua storia tra le mani, quando appena presa la patente nautica, ero assetata di avventure in barca a vela.
Ho divorato la storia di Ida, non solo velista ma anche sciatrice e architetto.
Siamo nel 1976 e Ida Castiglioni è la prima donna italiana a partecipare e completare la regata OSTAR: 37 giorni in solitario da Plymouth in Inghilterra a New Port in USA.

(Photo by Brendan Read/Fairfax Media via Getty Images).
Le pagine sono un racconto di resilienza, che permettono di avvicinarsi alle emozioni di Ida in oceano e fanno riflettere su un mondo lontano. Ida parte per la traversata atlantica senza radio, perché non era secondo lei un elemento essenziale. Oggi partire senza radio sarebbe impensabile, essendo noi sempre rintracciabili. Durante la lettura mi sono ripetutamente domandata perché non avesse dato importanza all’unico strumento di comunicazione con il mondo esterno e perché avesse desiderato andare per mare da sola.
In realtà la traversata in solitario è per lei un modo per fare i conti con sé stessa, per accettare le proprie debolezze e per imparare a superare i pericoli – il pericolo di disalberare per il troppo vento, di scontrarsi contro un iceberg, di speronare una nave mercantile, di finire in acqua – senza mai farsi sopraffare dalla paura.
La forza d’anima di Ida e lo spirito con cui affronta l’avventura per realizzare il suo grande desiderio diventano un prezioso esempio per affrontare con slancio, resilienza e leggerezza le difficoltà di oggi, perché in fondo «la vita va attraversata leggeri!».
Valeria Molinari
Credit immagini: link + link + link + Eva. Una donna, una barca e l’oceano