Parliamo di alimentazione

Oggi per la Giornata mondiale dell’alimentazione incontriamo Carolina Mantero, una giovane dietista genovese che ha fatto della sana alimentazione uno stile di vita e una professione a cui si dedica con passione.

Perché hai scelto di intraprendere questi studi e di svolgere questo mestiere?

«Sono sempre stata interessata all’alimentazione, prima di cominciare gli studi universitari volevo diventare vegetariana, ma tutti mi dicevano che avrei rinunciato ad alimenti troppo importanti e che avrei avuto un’alimentazione malsana.
Ho trascorso un periodo a Los Angeles e qui mi sono resa conto di quanto ci fossero cattive abitudini alimentari che non facevano stare bene le persone. 
Lì ho deciso che avrei perseguito questa professione per cercare di aiutare gli altri a mangiare bene per stare bene con se stessi».

Quanto è importante l’alimentazione di una persona e quanto influenza la sua vita? 

«L’alimentazione è essenziale, mangiamo tre/cinque volte al giorno, nel nostro corpo non introduciamo altro che acqua e cibo.
Nel tempo il cibo è passato da un mero bisogno fisiologico alla manifestazione di una cultura, di una religione e all’essere al centro di situazioni di convivialità ed affettive.
Il cibo è ad oggi un mezzo per migliorare la propria vita, bisogna solo capire come usarlo nel modo migliore.
E’ anche un grande strumento di prevenzione delle malattie oncologiche: è uno dei principali strumenti indicati nelle linee guide assieme all’attività fisica.
La mia tesi è stata basata su uno studio di sperimentazione clinica della durata di un anno avente come oggetto l’alimentazione dei pazienti oncologici. In particolare ci siamo concentrati su come aiutare con l’alimentazione adeguata i pazienti che si sottoponevano alle cure oncologiche. 
Il mio percorso è continuato e oggi sono diventata dietista della Lega Tumori LILT per il progetto Ancora donna attraverso cui forniamo visite nutrizionali a donne che sono sottoposte a cure oncologiche o altre cure». 

Come si fa ad imparare ad alimentarsi correttamente? 

«È importante seguire percorsi di educazione alimentare fin dalla più tenera età. 
Con l’Università abbiamo seguito svariati progetti sia al Gaslini sia in diverse scuole: è importante far capire ai bambini che cosa significa mangiare sano, senza farli diventare ossessionati dalla cultura della dieta (c.d. diet culture), è importante fare queste lezioni fin dalla più giovane età perché sono un’occasione per i bambini per confrontarsi, stimolarsi e imitarsi a vicenda. Inoltre, è importante far loro realizzare che non esistono dei cibi assolutamente proibiti e da eliminare, ma solo cibi che non devono entrare frequentemente nella nostra alimentazione quotidiana.
Credo infine che sia fondamentale la divulgazione, ma bisogna stare attenti a cosa si guarda in tema di alimentazione, non si deve improvvisare ed è utile affidarsi alle cure di un professionista.
Ho aperto una pagina Instagram in cui pubblico delle storie dove consiglio sulla gestione  della propria alimentazione quotidiana e in situazioni particolari come vacanze, festività o altre occasioni.
Bisogna però non solo imparare ad associare i cibi, ma anche imparare a  conoscere se stessi e i propri bisogni». 

Elena Antognozzi

© Credit immagini: link + link

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