Ricominciare da sé

«Questa è la ricetta della vita
disse mia madre tenendomi tra le braccia mentre piangevo.
Pensa a quei fiori che pianti in giardino.
Ogni anno ti insegneranno che anche le persone devono appassire,
cadere,
radicare,
crescere
per poter fiorire”.»

Questi versi sono tratti da The sun and her flowers, raccolta di poesie di Rupi Kaur divisa in cinque capitoli: appassire, cadere, radicare, crescere e fiorire.

Cinque capitoli che, tramite la poesia, trattano di quelle fasi della vita che prima o poi tutti noi dobbiamo affrontare: la caduta, la perdita di certezze, il chiedere aiuto, la consapevolezza delle proprie capacità e infine, la rinascita.

Dopo una caduta, dopo ciò che noi definiamo ‘fallimento’, scivoliamo in uno stato di ansia e tristezza, ci sembra di trovarci in un limbo, di essere bloccati sul fondo di un oceano e non riuscire più a risalire.

«Forse non merito
nulla di buono, perché sto pagando
per i peccati che non ricordo»

Facciamo fatica a guardare oltre il nostro naso, non riusciamo a uscire dagli schemi del problema in modo tale da poterlo guardare sotto un altro punto di vista.

Qualcosa ci blocca, addirittura intimorisce fino a isolarci da ciò che ci circonda, come a volerci chiudere all’interno di una grande bolla per poter perdere contatto fisico con il mondo esterno.

Ma se solo ci fermassimo, uscissimo dalla nostra bolla che ci isola dal resto del mondo portandoci a uno stato di egocentrismo, se solo alzassimo lo sguardo dalla terra e lo indirizzassimo verso il cielo, allora forse capiremmo che non siamo gli unici in questo stato.

«L’ironia della solitudine
è che tutti noi riusciamo a percepirla
nello stesso momento»

Tutti sono costretti a una caduta: è una fase della vita di ciascuno di noi che prima o poi dobbiamo affrontare e superare a testa alta.

Non sempre sarà facile rialzarsi, ma dobbiamo imparare a capire che non siamo soli.

Dobbiamo essere in grado di chiedere aiuto, perché fuori dalla bolla che ci siamo creati troviamo tantissime persone pronte ad aiutarci e dobbiamo avere l’umiltà di ricevere il loro aiuto.

«Quando il mondo ti cadrà addosso
è bene lasciare che gli altri
ti aiutino a recuperare i pezzi.
Se noi siamo presenti per prendere parte alla tua felicità
quando le circostanze ti sono favorevoli
allora siamo più che capaci
di condividere i tuoi dolori»

Cadere e Rialzarsi

Umiltà non vuol dire inferiorità o incapacità. Vuol dire guardare alle situazioni che sembrano irrisolvibili e più grandi di noi sotto un altro punto di vista, mettersi nei panni di qualcun altro e imparare che esistono anche situazioni peggiori, ma che la gente affronta di continuo perché se ci lasciassimo sopraffare dalle emozioni negative, allora probabilmente la nostra vita non avrebbe nemmeno senso.

«Cosa c’è di più forte
del cuore umano
che si schianta di continuo
e ancora vive»

E una volta superate, di queste cadute e ostacoli che sembravano insuperabili bisogna farne tesoro, perché saranno davvero tante le volte che cadremo e ci rialzeremo.

«Come l’arcobaleno
dopo la pioggia
la gioia si rivelerà
dopo il dolore»

Questa è la vita. Piena di ostacoli, ma la nostra Rupi, nella raccolta di poesie Milk and honey scrive «se sei nata con la debolezza di cadere, sei nata anche con la forza di rialzarti» e in caso non riuscissimo ritrovare da soli questa forza, ci sarà sempre qualcuno disposto ad aiutarci a ritrovare, come dice Ugo Foscolo «quello spirito guerrier ch’entro mi rugge», ovvero quel leone presente in ognuno di noi pronto a ruggire.

Marta Federico

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