Bacàn, in genovese significa padrone, signore: da tre anni ormai è il nome dell’avventura intrapresa da Carlo Calissano e Umberto Montefiori, due ragazzi genovesi, amici da una vita.
«Volevamo creare un progetto insieme, qualcosa di nostro e di genovese» racconta Carlo. Così è nato quello che ben presto si è strutturato in una start-up che oggi vende orologi in Italia e nel mondo. «Il nome, Bacàn, e il simbolo del logo, un tridente, scettro di Poseidone, padrone del mare, si ricollegano da una parte alla passione che ci unisce da sempre, il mare, e che riporta anche a Genova, la nostra città; dall’altra richiamano un’idea di eleganza, da signori appunto, che caratterizza i nostri orologi.»
Tutto è partito nel 2016, quando i due amici hanno mollato gli ormeggi, autofinanziandosi e lanciando un primo modello: viste le ottime risposte ottenute principalmente sul mercato genovese, sono rientrati nell’investimento e hanno creato la loro società. Hanno continuato personalizzando e migliorando il prodotto, inserendo nella seconda collezione il cinturino elastico, «elemento che ormai ci contraddistingue».
Nonostante la passione e l’impegno, però, le energie a volte non bastano. Lungo la rotta si possono incontrare degli ostacoli, e così è stato anche per Umberto e Carlo: entrambi si sono imbarcati nel progetto ancora studenti universitari, con impegni e scadenze spesso difficili da conciliare con il sogno Bacàn. «È qualcosa che ti prende a livello mentale in maniera quasi totalizzante: avevamo tantissime idee ma poco tempo, troppi ‘non posso’ che ci impedivano di farle emergere. Tirando le somme, l’anno scorso abbiamo attraversato un momento di crisi, ci siamo interrogati molto su come andare avanti».
Ma dopo la bonaccia c’è stato un giro di boa, con una doppia virata: una svolta green e il lancio di una terza collezione sulla piattaforma di crowdfunding Kickstarter. «Giorgio Ponte, un nostro carissimo amico, avendo studiato all’università sostenibilità ambientale, ci ha sensibilizzato e reso consapevoli dell’impatto ambientale delle nostre attività» racconta Carlo «Abbiamo deciso quindi di darci da fare, di intervenire procedendo su due livelli: breve e lungo termine. Nel lungo periodo l’obiettivo è dimezzare l’impatto sulle emissioni di CO2 della filiera produttiva di Bacàn in 2 anni, centralizzando i processi e utilizzando materiali al 100% riciclabili; nel breve, abbiamo lanciato a marzo la nuova collezione su Kickstarter attivando partnership con diverse Ong attive a livello ambientale».
Infatti, i nuovi modelli Bacàn Square hanno quadranti di colori diversi, a seconda della causa che il cliente decide di sposare. Quadrante verde, per piantare con One tree planted un albero in aree a rischio deforestazione; blu, per ripescare dal mare 1 kg di plastica con the Ocean Foundation; rosso per salvaguardare la barriera corallina grazie a Great Barrier Reef Foundation e bianco, per sostenere i progetti di compensazione di MyClimate per le emissioni di CO2 causate dal traffico aereo.
La campagna di crowdfunding si è conclusa con un grande successo, raggiungendo la cifra prefissata in 10 ore, con ordini arrivati prevalentemente da Stati Uniti e Asia, infondendo quindi nuove energie e fiducia ai ragazzi di Bacàn. Adesso quindi si prende il largo, si va verso il mare aperto, con una prospettiva di business a livello globale, in cui l’equipaggio, formato da un gruppo di giovani laureandi o alle prime esperienze lavorative, è pronto a buttarsi.
Ci auguriamo per loro il meglio, che tutto vada a gonfie vele!
Carolina Spingardi
© Credit immagini: courtesy Bacàn