Joênia Wapichana nasce nel 1974 in un remoto villaggio dell’Amazzonia, il suo nome lo deve in parte a un prete che la chiamò Joênia Batista de Carvalho e in parte alla sua origine indigena. Si riconosce in entrambi i nomi, infatti si fa chiamare Joênia Wapichana. A otto anni si trasferisce con la madre a Boa Vista, in cerca di opportunità economiche. Qui completa gli studi in legge e nel 1997 si laurea: è la prima donna indigena e avvocato in Brasile.
Sicuramente una donna di grandi primati: oggi è la prima deputata indigena brasiliana a far parte del Congresso. La sua missione è difendere i diritti degli indigeni, che oggi vede minacciati.
Nel 2018 ha ottenuto il Premio dell’Onu Human Right grazie all’impegno nel difendere gli indigeni che vivono nel nord del Brasile (più precisamente a Raposa Serra do Sol) dalle pressioni e violenze degli interessi economici delle lobby agricole. Lo stesso premio è stato assegnato in passato a personalità come Martin Luther King e Nelson Mandela.
«Quando difendiamo le terre degli indigeni, non stiamo solo proteggendo i nativi. Le riserve sono terreni pubblici. Stiamo discutendo di costruire miniere sui territori dei nativi come unica possibilità di salvare l’economia del paese ma non è vero. Dobbiamo trovare insieme soluzioni più sostenibili».
Trovo la sua missione e le sue parole più che mai attuali, rimettono in campo principi essenziali, i diritti umani, che oggi spesso, dimenticandone l’importanza, finiamo per confondere: «O si combatte per i diritti umani della propria gente, o si perde tutto, io porto questo principio sempre con me. Non si può rinunciare».
Vi invito a dare un’occhiata al video, a diffondere, raccontare e condividere questa missione!
Valeria Molinari