Cosa significa alzarsi dopo una caduta rovinosa? Ghemon scrive una canzone per tutte quelle volte in cui, dopo aver commesso un errore, siamo paralizzati dalla paura e anche il cielo è solo un’ombra grave.
Il rischio, infatti, è vedere tutto nero, bloccati dal senso di impotenza e dal timore di non essere abbastanza. Perdere la barra e lasciare andare il timone. Dalla prospettiva del tuo buio vivi tutto.
Cadere e avere la sensazione di sentire dagli altri solo parole vuote, frasi fatte. Peggio, non sentirsi capiti.
Ghemon invita a cercare dentro a noi stessi la forza per ripartire. Adesso grida ‘ora o mai più!’. Canta di una rivoluzione personale, parola chiave per il cambiamento sincero che deve riguardare, prima di tutto, noi stessi. Solo allora gli altri ci vedranno sotto un’altra luce e saremo guida e ispirazione. Fa che i tuoi sorrisi siano lampi agli occhi di chi aspetta il temporale.
Ho scoperto che le mie prigioni erano chiuse da me. La vera domanda, quindi, non è come scappare ma dove trovare la motivazione per farlo.
Ancora una volta, non c’è nessuna semplicistica risposta pronta ma tanti consigli. Corteggiavo la malinconia, ora non so più che sia. Forse il migliore si riassume in ‘stare aggrappati a ciò che ci fa emozionare’.
E non è facile. Perché troppo spesso capita di sentirsi perso e lontano. Spesso ci vuole tempo; calma mi serviva e non sapevo cosa fosse. Non tempo per sé ma tempo per tutto il resto. Sperimentare. Ma un mattino ho messo il naso fuori e intendo fuori da me.
Ripartire da lì. E poi sarà facile. Magari pure un successo. Comunque consapevoli che altri ostacoli potranno metterci alla prova. Forse cadremo di nuovo e avremo di nuovo paura ma con la mano stretta al timone saremo come quel navigante che apre la vela al vento.
Alla prossima sfida dunque, per tornare quassù dove i raggi, come oro, risplendono.
Stefano C.