La ‘Terza Missione’ dell’università è concreta e possibile? L’esempio del Forum Ferdinando Rossi 

Non autoreferenziale e chiusa se stessa, ma aperta ai problemi della contemporaneità e alla necessità di interagire con la società e la cittadinanza: questo è il tipo di università auspicato da molti giovani di oggi, e in particolare da quelli che organizzano ogni anno il Forum Ferdinando Rossi

Giunto quest’anno alla sua settima edizione, il FFR si pone l’obiettivo di promuovere la conoscenza di argomenti di carattere scientifico, umanistico e sociale e di rilevanza attuale, grazie all’intervento di esperti provenienti da diversi ambiti disciplinari. Dall’intelligenza artificiale al binomio etica e finanza, dallo human enhancement alla costruzione dell’identità, i temi scelti per ogni ciclo di conferenze si prestano ad essere affrontati da punti di vista disciplinari diversi, in modo da proseguire idealmente il percorso di formazione seguito dai membri del Comitato Organizzatore. Infatti, la Scuola di Studi Superiori Ferdinando Rossi riunisce al suo interno studenti provenienti da tutti i Corsi di Laurea dell’Ateneo con l’obiettivo di fornire una solida formazione interdisciplinare, che sia in grado di garantire una visione delle complesse questioni della società contemporanea nonché gli strumenti per comprenderle e affrontarle. 

Non si tratta però di una trasmissione del sapere unidirezionale: l’intenzione alla base del FFR è proprio quella di restituire alla cittadinanza il frutto dell’approfondimento che avviene in sede universitaria. «All’interno della nostra Scuola di eccellenza riceviamo un supporto dall’Università e dalla Città di Torino e, vista la possibilità di organizzare un evento aperto e accessibile alla cittadinanza, che non tenga dei toni eccessivamente accademici ma che sia più divulgativo, ci è sembrato giusto prendere in mano questa sfida e cercare di stabilire un contatto con il resto dell’Università e della cittadinanza», spiega la Presidente del Comitato, Chiara Platania

Così, il FFR si inserisce nelle iniziative e nei progetti che si propongono di realizzare la cosiddetta ‘Terza Missione’ dell’università, di cui negli ultimi anni si è sentito parlare sempre di più. Accanto all’insegnamento e la ricerca, le università italiane si pongono infatti come obiettivo anche quello di interagire con la società e il contesto socio-culturale in cui sono inserite, attraverso la valorizzazione e il trasferimento delle conoscenze alla cittadinanza

Sempre in quest’ottica si rispecchia quello che Chiara definisce «il fiore all’occhiello del Forum», ovvero le tavole rotonde. «Alle conferenze si accompagnano dei momenti di tavola rotonda, in cui un gruppo di studenti, selezionati tramite bando, si confronta su un sottotema correlato con quello del Forum. È un’opportunità per studenti anche ai primi anni del loro percorso di sperimentare che cosa possa voler dire partecipare a un convegno, preparare un intervento e confrontarsi con il pubblico e con il mondo accademico, dando un valore aggiunto a quella contaminazione tra docenti e studenti che è alla base del Forum. Inoltre, questa componente dell’evento ci permette di stabilire e mantenere due contatti molto importanti. Da un lato, quello con l’Università di Torino, che ci ospita e dove tutti noi studiamo: le persone che frequentano l’università potrebbero passare tutta la loro carriera accademica senza mai sapere dell’esistenza della Scuola e del Forum, mentre questa possibilità di partecipazione diretta ci permette di stabilire una connessione anche con chi non studia nella Scuola. L’altra connessione fondamentale è quella con la Rete Italiana degli Allievi delle Scuole di Studi Superiori Universitari (RIASISSU), di cui la nostra Scuola fa parte da diversi diversi anni e da cui accettiamo contributi per la call for papers. Negli anni abbiamo sempre avuto la possibilità di ospitare a Torino vincitori e vincitrici da diverse scuole e collegi di merito in giro per l’Italia: questo ci permette di stabilire connessioni che hanno un valore accademico ma anche personale e di creare quel clima universitario positivo di cui abbiamo tanto bisogno». 

Quest’anno, il Forum si svolgerà il 12, 13 e 14 aprile 2023 negli spazi dell’Aula Magna della Cavallerizza Reale e il tema approfondito sarà quello dell’identità. «Ci siamo presto accorti che sarebbe stato un tema immenso, quindi abbiamo deciso di concentrarci più in dettaglio sull’identità individuale e sulla sua costruzione. Abbiamo diviso il tema in due macroaree, una più scientifica, che fa riferimento alla costruzione dell’identità a livello medico-biologico e alla sua decostruzione a livello patologico, e una incentrata sulla narrazione dell’identità». Due sono i motivi d’orgoglio nella storia del Forum, conclude Chiara: «Il primo è rappresentato dalla totale indipendenza del Comitato nell’ideazione e nella gestione del convegno, dal momento che abbiamo il supporto accademico da parte dei docenti della Scuola, ma è su di noi che ricade la responsabilità organizzativa e ogni anno riusciamo a realizzare un’edizione estremamente valida e di cui siamo sempre più soddisfatti. A questo si aggiunge il fatto di aver portato sulla scena accademica un convegno interdisciplinare che dimostra la possibilità di tenere insieme pensieri provenienti da discipline molto diverse, permettendo anche la comunicazione tra docenti nei momenti conviviali del Forum, un fattore importante per il futuro della ricerca e della conoscenza in generale». 

Elena Del Col

© Credit immagini: link + link

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