La crisi climatica che il nostro pianeta sta attraversando ha ripercussioni serie nella vita di tutti noi. Per questo motivo, a livello internazionale, europeo e dei singoli Stati sono in corso di adozione e sviluppo una serie di misure per contrastare questo fenomeno. Una di queste? L’economia circolare.
Ma che cos’è l’economia circolare di cui sentiamo spesso parlare?
In termini semplici è un modello di produzione e consumo che comporta condivisione, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile. Uno degli scopi principali è quello di estendere il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo a ridurre i rifiuti al minimo. Una volta che un prodotto ha terminato la sua funzione, quando è possibile, si riutilizzano i materiali di cui esso è composto reinserendoli all’interno del ciclo produttivo, generando un ulteriore valore.
Implementare una corretta strategia di economia circolare è essenziale per fare fronte alla carenza di materie prime e di risorse naturali che stiamo vivendo. Non bisogna dimenticare l’importanza dell’impatto ambientale: spesso la produzione di alcune sostanze genera un’eccessiva emissione di CO2, decisamente dannosa per il pianeta. È quindi essenziale riuscire ad allungare il ciclo della vita di alcuni prodotti, cercando di ridurre la produzione di rifiuti e l’inquinamento.

Dal 2014, il Landbell Group, fornitore internazionale di soluzioni per la conformità chimica e ambientale, ha istituito il Green Alley Award. Un premio dedicato alle start up che con i loro prodotti, servizi o tecnologie innovativi contribuiscono a ottimizzare l’uso delle risorse, promuovendo il riciclo e diminuendo la produzione di rifiuti.
Jan Patrick Schulz (CEO del Landbell Group e fondatore del prestigioso premio) ha affermato: «La prevenzione dei rifiuti, il riciclo e il riutilizzo di prodotti e materiali rappresentano strategie essenziali per ridurre le emissioni dei gas a effetto serra su scala globale. Con il Green Alley Award, vogliamo incentivare alcune soluzioni circolari per molteplici settori e industrie».
Nel 2022, due progetti italiani si sono distinti a livello internazionale e sono ora in corsa per la vittoria del Green Alley Award e del relativo premio in denaro, pari a venticinquemila euro. La premiazione finale avverrà a Berlino in aprile. Scopriamo quali sono questi due progetti ‘made in Italy’.

La start up Agree ha proposto un progetto legato allo sviluppo di imballaggi sostenibili e commestibili per frutta e verdura. Tre giovani torinesi hanno ideato e sviluppato questo progetto con l’obiettivo di eliminare gli imballaggi in plastica e sostituirli con un packaging innovativo realizzato con gli scarti provenienti dal settore agricolo. Lo scopo è di prolungare la durata di conservazione della frutta e della verdura riducendo l’inquinamento e gli sprechi alimentari.
Atelier Riforma è una start up che promuove la moda circolare. L’idea di base è quella di creare una rete di sarti, designer e sartorie sociali per dare una seconda vita agli abiti dismessi. La start up è nata come progetto nel 2019 ed è divenuta poi una vera e propria società nel 2020. Oggi, grazie all’utilizzo di una tecnologia basata sull’intelligenza artificiale che estrapola tutte le caratteristiche dei capi al momento della catalogazione, è divenuta una piattaforma digitale che aiuta l’industria della moda a riutilizzare e valorizzare gli scarti tessili.

Elena Antognozzi
Ottimo modo per incentivare l’economia circolare. Un buon inizio che a mio avviso non avrà limiti possiamo impostare il concetto in ogni settore, così facendo si potrà diminuire la produzione di usa e getta!