L’educazione alimentare a scuola, in cucina

Negli ultimi anni in molte scuole della Spagna sono stati proposti progetti pedagogici che hanno come obiettivo quello di insegnare agli alunni e alle alunne a mangiare sano e bene, usando prodotti di stagione, biologici e possibilmente a chilometro zero. 

Victor Miralles è un cuoco di una scuola pubblica di Valencia che prepara ogni giorno piatti con prodotti biologici e di stagione. La sua specialità sono le sue lasagne vegetariane, adorate dai bambini e dalle bambine della sua scuola. «Per un bambino chiedere il bis è una vittoria, ma quando lascia invece avanzi nel piatto vive come un fallimento. Come risolvere il problema? Innanzitutto dando alle bambine e ai bambini porzioni più piccole, ma con la possibilità di chiederne ancora». Dopo aver vinto diversi premi lavorando in ristoranti di lusso, Miralles ora ha scelto di fare il cuoco nelle mense scolastiche, aderendo alla rete Chefs 2030, spazio collettivo in cui i cuochi della Spagna condividono le proprie ricette – e i loro segreti – per rendere invitanti i piatti proposti nelle scuole, mantenendo delle scelte di menù sostenibili e responsabili. In questo modo gli chef aderiscono ad alcuni obiettivi dell’Agenda 2030, come l’obiettivo 12, “Consumo e produzione responsabili” e l’obiettivo 2, “Sconfiggere la fame“.

Chefs 2030 è supportata dall’associazione Menjadors ecològics, che collabora con molte aziende specializzate, tra cui Cuinatur, dove lavora Victor Miralles, e l’ong Cerai, che propone laboratori alimentari a maestre, maestri e famiglie. Il progetto va avanti dal 2016, ma solo recentemente si sta diffondendo in tutto il Paese: molte scuole, infatti, non hanno più le cucine negli istituti, perché si tende a far preparare il cibo a società di catering, che riforniscono tutt’ora quasi i due terzi delle mense scolastiche spagnole. Nel 2019 il libro Alimentar el cambio (Alimentare il cambiamento) ha mostrato i risultati ottenuti dal progetto. I dati sottolineano che c’è un interesse crescente verso il tema del mangiare sano, anche se il passaggio diretto dalla consapevolezza all’azione non è ancora immediato.

Nella scuola pubblica dove lavora Victor Miralles, parallelamente al progetto della mensa scolastica, è nato anche l’orto, di cui attualmente se ne prendono cura tutti i bambini della scuola, anche i più piccoli di tre anni. «Ogni giorno i bambini e le bambine annotano sui loro quaderni tutto ciò che facciamo. Analizziamo cosa abbiamo piantato e riconosciamo le piante. Possiamo anche esercitarci con la matematica, per esempio con il volume della compostiera», spiega il preside della scuola. Al momento del raccolto tutti gli alunni portano a casa i loro prodotti per usarli in cucina con la propria famiglia, documentando le varie fasi e portando poi alcune foto a scuola.

Il preside della scuola di Valencia racconta di essere cresciuto in un piccolo paese, calpestando la terra dei campi. «I bambini di Valencia calpestano l’asfalto, non la terra. Camminare sulla terra è un piacere. Osservare il cielo è sempre più difficile. Il Sole, la fotosintesi, la terra, la nostra cultura, il riso della laguna che abbiamo qui vicino: ci sono infinite possibilità educative per capire chi siamo, da dove veniamo, cosa vogliamo e cosa ci piace, come possiamo dare senso al nostro lavoro piantando fave, raccogliendole, sbucciandole, portandole a casa e cucinandole tutti insieme. In questo modo, attraverso la cucina, leghiamo emotivamente gli alunni e la famiglia alla scuola».

Marta Schiavone

© Credit immagini: link + link + link