Stavo camminando nel centro storico di Palermo quando mi sono imbattuta nel cartello con uno sfondo blu e la scritta bianca “No Mafia” in Via Vittorio Emanuele 353. Il ragazzo sulla porta sta chiacchierando con un’altra turista: entro curiosa e affascinata. All’entrata ci sono alcuni tavoli con dei libri sulla storia della mafia a Palermo, su Falcone e Borsellino e sulle vittime di mafia, e altri con delle borse di stoffa e delle magliette con il logo del posto.
A quel punto il ragazzo ferma il mio girovagare e mi spiega che il Memoriale “No Mafia” nasce nel 2015 dalle tante attività portate avanti del Centro di Documentazione Siciliano dell’associazione culturale intitolata a Giuseppe Impastato, nata negli anni ‘80.
Il Centro mira a sviluppare la conoscenza del fenomeno mafioso e di altri fenomeni ad esso simili a livello nazionale e internazionale, per promuovere iniziative per combattere questi fenomeni e sviluppare e diffondere una cultura della legalità democratica con lo sviluppo dell’economia legale e della partecipazione.

Ha avuto un ruolo decisivo – a fianco della sua famiglia – nel salvare la memoria di Giuseppe Impastato e ottenere giustizia, con la condanna dei responsabili del reato e la relazione dell’Anti-parlamentare Commissione mafiosa sul ruolo dei rappresentanti delle istituzioni nel fuorviare le indagini; ha recuperato la memoria delle vittime della mafia ed è coinvolto in iniziative per la pace e i diritti umani, a fianco dei senzatetto e delle vittime della tratta.
Il progetto “No Mafia” è costituito da diverse mostre: un archivio fotografico al piano terra e una mostra multimediale al secondo piano, che offrono al visitatore un viaggio attraverso i più importanti eventi storici della lotta alla mafia nella città di Palermo.
L’archivio fotografico è una raccolta di foto di articoli di giornale, di documenti e foto che ritraggono sia scene di vita quotidiana sia delle stragi e degli omicidi scattate dai più importanti fotografi siciliani di allora, quali Letizia Battaglia ed Ernesto Battaglia.
La mostra museale interattiva guida il visitatore in un percorso tematico con riferimenti cronologici, che rappresenta il fenomeno mafioso dalle origini ai giorni nostri e le lotte contro di esso, attraverso immagini, pannelli, proiezioni che ricostruiscono i suoi aspetti salienti. L’impatto emotivo ed informatico è forte, e nonostante risponda a molte domande ne fa sorgere molte altre.
Una delle più importanti novità del centro è il fatto che tutto, didascalie, video e testi, viene tradotto in inglese. L’idea fondamentale è che anche per i turisti stranieri sia possibile comprendere cosa significa la lotta alla mafia per eliminare l’immagine vecchia e fantastica che la mafia ha nel resto del mondo.
Se andate a Palermo vi consiglio di farci un salto!!
Maddalena Fabbi
