Avete presente quando, dopo un temporale, l’aria è più fresca e si respira meglio? Questo avviene per la presenza di ioni negativi. Massimo Bernardoni e Antonio Cianci, sulla base di questa tecnologia naturale, hanno prodotto una pittura architettonica che ionizza l’aria.
All’interno di questa vernice miracolosa c’è un materiale semi-conduttore che, grazie a particolari proprietà fisico-chimiche, trasforma la luce in cariche elettriche superficiali. Queste si combinano con l’ossigeno e l’acqua presenti nell’aria e ne ionizzano negativamente gli elementi. Così, quando l’aria inquinata urta la parete su cui è stata applicata la vernice, gli elementi tossici che contiene vengono convertiti in sostanze inerti, principalmente in sali minerali.
Questo è lo stesso meccanismo con cui la natura purifica se stessa ed è la base di questa tecnica innovativa: in modo assolutamente naturale, pratico, poco costoso (grazie alla facile reperibilità delle materie prime scelte) e conforme a pitture architettoniche di alto livello, permettendo di trasformare in un depuratore naturale le pareti di casa, degli uffici e degli edifici delle nostre città, per contribuire a ridurre l’impatto dell’inquinamento sulle zone più colpite. Questa vernice è stata applicata in molti ambienti, come per esempio uffici, hub, immobili abitativi, industrie alimentari, hotel, garage e soprattutto strutture sanitarie, per la capacità della pittura di eliminare batteri e virus dalle superfici.

La sua efficacia è stata testata per la prima volta nel 2007 a Roma, all’interno del tunnel Umberto I, galleria nel centro della città con un elevatissimo tasso d’inquinamento. Il traforo diventò un grande laboratorio: venne monitorata la qualità dell’aria al suo interno prima e dopo l’applicazione del prodotto. Dopo un mese, l’inquinamento si era ridotto del 50% e i cittadini erano tornati ad attraversarlo a piedi: le pareti erano rimaste del bianco originario.
È dalla commistione di talento artistico e innovazione tecnologica che nascono veri e propri capolavori, come il murales mangia-smog più grande d’Europa, che per nostro giubilo si trova proprio in uno degli incroci più trafficati di Roma. ‘Hunting pollution’ contribuisce a purificare la città nella forma di un gigantesco airone tricolore – specie in estinzione in lotta per la sopravvivenza – intento a catturare una preda attingendo da un mare gravemente compromesso dalla mano dell’uomo.
Beatrice Basso