La perla d’africa riparte dalle donne

Un paese martoriato

Dal 1986 al 2006 l’Uganda ha vissuto una guerra civile che ha causato la morte di circa centomila persone, oltre un milione di profughi e almeno ventimila bambini e bambine sono stati rapiti e sono diventati bambini-soldato e schiavi sessuali.
L’elemento scatenante fu la salita al potere di Yoweri Museveni, guida del Movimento di Resistenza Nazionale (NRM). Fu un’elezione che non piacque a gran parte della popolazione che già viveva in un clima di malcontento generale, dovuto alla diffusa e pervasiva presenza di armi da fuoco nella regione, alla povertà e agli squilibri nell’accesso alle opportunità economiche. Questi fattori portarono alla nascita di un conflitto armato nella parte nord-orientale del Paese, tra l’esercito del nuovo governo e il gruppo ribelle Lord Resistance Army (LRA), guidato da Joseph Kony, che durò per 20 anni e che portò con sé conseguenze devastanti, di cui si vivono gli effetti ancora oggi.
Uno fra tutti fu lo sfollamento dell’intera popolazione della regione all’interno di campi profughi: questo spostamento costrinse la popolazione ad abbandonare le proprie terre e a vivere in luoghi in pessime condizioni igienico-sanitarie e in cui dilagarono molte malattie, tra cui l’HIV. L’obiettivo di questa operazione era quello di facilitare la fine del conflitto ma, al contrario, non fece altro che devastare i servizi sociali e le infrastrutture fisiche.

In quegli anni terribili, fu vitale la presenza di donne e uomini a servizio della popolazione ugandese, tra cui suor Dorina Tadiello, medico e missionaria comboniana dal 1988. 

L’associazione Good Samaritan: un ponte tra Italia e Uganda

È in questo contesto che, nel 1999, viene fondata l’associazione Good Samaritan ODV con l’obiettivo di sostenere il lavoro di Suor Dorina impegnata a Gulu (seconda città più grande del Paese) nell’assistenza dei malati di AIDS, nella cura dei bambini orfani e nella promozione e tutela dei diritti delle donne.
Nel 2006 le ostilità sono cessate e, oltre ad attività volte a tamponare l’emergenza, l’associazione ha promosso progetti incentrati sullo sviluppo dell’autonomia delle persone vulnerabili, in primis le donne.

In Uganda si cammina insieme

Oggi Good Samaritan ha all’attivo numerosi progetti, uno fra tutti la cooperativa Wawoto Kacel, che in lingua locale significa camminiamo insieme.
Nasce nel 1997 «con l’obiettivo di offrire uno spazio lavorativo protetto a ragazze e donne rese vulnerabili dalla guerra, ma anche per coloro che convivono con una disabilità fisica o psichica» – ci spiega Giuliana Tadiello, presidente dell’associazione.
Il progetto punta a contribuire al raggiungimento dell’obiettivo numero 5 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile: raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze.
Essa infatti «ha favorito l’acquisizione di autonomia e di un ruolo sociale sempre più rilevante delle donne attraverso il lavoro e lo sviluppo di capacità tecniche». Ma non solo, la cooperativa è diventata negli anni un luogo terapeutico in cui le donne oltre a lavorare, possono condividere esperienze e sentirsi protette. Essa, infatti, garantisce loro l’accesso alle cure mediche, un’alimentazione variegata, erogazioni di piccoli prestiti e corsi di alfabetizzazione. 

Oggi l’Uganda è un paese sempre più in crescita, che è stato in grado di affrontare le avversità e avviare un processo di ricostruzione basato sulla pace proprio partendo dalle donne.

Riporto una poesia di Elisa Kidanè, suora comboniana, poetessa e giornalista eritrea, che si è battuta per i diritti delle donne in Africa.

E VAI

Avanzi
maestosa,
più che regina,
e nei tuoi occhi
riflessa sta
una forza
a te solo conosciuta.

E vai,
macinando miglia
ingoiando polvere
caricando pesi
coltivando sogni.

E vai
con passo fermo,
segnando tappe
per capitoli nuovi
di un libro antico.

E continui
ad andare,
instancabile
venditrice
di speranza.
Non importa
se la pioggia
inzuppa le tue ossa,
se il sole
brucia l’anima tua
se la polvere
impasta il sudore.
Nei tuoi occhi gentili
riflessa sta
una meta
a te solo conosciuta.

E vai
incontro alla notte.
Ad attenderti
le stelle,
impazienti di danzare
al ritmo dolce
del tuo cuore.

Poi
prima che spunti il sole,
riprendi il cammino
anticipando l’alba
generando aurore
inventando futuro.
E l’Africa tutta
vedendoti avanzare
all’orizzonte,
maestosa,
più che regina,
rinnova,
la fede
nel Dio della Vita.

E vai
carica
di sogni e popoli,
riflessi
nei tuoi occhi dolci
di Madre d’Africa
e ostinata custode
dell’umanità.

Valeria Lotti

© Credit immagini: Courtesy of Susanna Tadiello, Responsabile Comunicazione di Good Samaritan ODV

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