Tra le vie della città, nei pressi della Stazione Porta Nuova, nel cuore di Torino si trova Sagome Azzurre, un negozio di vestiti vintage, ma non solo! Un luogo d’arte, di aggregazione e punto di riferimento per i giovani.
Un posto caldo, colorato e accogliente dove si respira un’atmosfera Anni Ottanta. Tra poltrone di pelle e foulard di seta riposano puliti e stirati abiti di seconda mano, pronti per iniziare una nuova vita.

«Sagome Azzurre nasce dopo un viaggio in Europa» – racconta Beatrice, fondatrice del progetto insieme a Pierluca – «ci siamo resi conto che quello che cercavamo subito in tutte le città in cui siamo stati era un negozio vintage e quindi ci siamo detti vogliamo essere la meta dei prossimi giovani a Torino che cercano negozi vintage».
Ogni articolo in negozio viene scelto con cura dai due giovani ragazzi, alcuni vestiti provengono da Berlino, altri dalla Francia e altri ancora da altre parti d’Italia. I proprietari cercano con amore e passione abiti belli e di qualità, sono molto attenti al valore e alle emozioni che i capi trasmettono e cercano di sensibilizzare sul tema dell’ecosostenibilità e dell’economia circolare.
«Sagome Azzurre è un progetto in sviluppo, non miriamo a essere solo un negozio vintage. Vogliamo essere aperti ad accogliere tutto ciò che ci propongono le persone. Cerchiamo di ascoltare e di rendere partecipi tutti, a partire dal prezzo del capo fino a cosa proponiamo è tutto pensato per i giovani».



Molte sono le iniziative organizzate: eventi culturali, esposizioni, mercatini, momenti di dibattito e confronto. Beatrice e Pierluca cercano di coinvolgere e ascoltare i giovani, aiutando chi uno spazio per esprimersi non ce l’ha. Sono pronti ad accogliere proposte e collaborazioni, spunti e nuove idee.
«Abbiamo tantissime idee e progetti futuri tra cui un magazine che uscirà a gennaio e racchiuderà un po’ tutta l’essenza di questo progetto. Sarà legato agli illustratori che conosciamo e agli eventi che riusciremo a organizzare».
Sagome Azzurre è un posto dove sentirsi bene, accettati senza nessun tipo di discriminazione o pregiudizio. Un luogo dove essere liberi di essere sé stessi, di indossare una gonna o un pantalone, dove non è l’abito a fare la persona ma al contrario dove ognuno di noi con le proprie specificità può rendere speciale e vivo il vestito che indossa.
Elisa Lacicerchia
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