La nuova pittura super bianca è l’alternativa green al condizionatore

L’aumento della temperatura globale, dovuto al riscaldamento climatico, sta diventando sempre più un problema che si insinua nella nostra quotidianità e che pervade le estati urbane, rendendole insopportabili. La soluzione più popolare negli ultimi anni è stata quella di un massiccio impiego di condizionatori d’aria per fronteggiare le giornate più calde, con la conseguenza di una progressiva immissione nell’atmosfera di gas nocivi. 

È stata però brevettata dai ricercatori statunitensi della Perdue University una soluzione ecologica e pratica per sconfiggere l’afa estiva. Si tratta di una pittura super bianca in grado di riflettere il 98% della luce solare e respingere i raggi UV, grazie a tali caratteristiche, se usata per verniciare edifici, può raffreddare la temperatura interna di quasi 5 gradi rispetto a quella ambientale.

La tecnica di utilizzare vernici bianche, soprattutto per i tetti, con lo scopo di contrastare il problema climatico dell’aumento delle temperature, è diffuso da molti anni già nel Sud Italia e in Grecia, ma la attuale pittura non è in grado di raffreddare internamente gli edifici poiché assorbe i raggi UV e riflette solamente tra l’80 e il 90% dei raggi solari. Secondo Xilium Ruan, professore di ingegneria meccanica, se usassimo la nuova pittura su circa 304 metri quadri, otterremmo un potere refrigerante di 10 Kilowatt-ora, cioè una potenza di molto superiore alla maggior parte degli impianti refrigeranti casalinghi. Tale strumento comporta un risparmio di risorse ed emissioni e si rivela essere sicuramente una pratica più economica, pratica e sostenibile.

I tetti bianchi nelle isole Cicladi in Grecia

La nuova pittura è composta da ossido di titanio che respinge la maggior parte della luce visibile e da solfato di bario concentrato al 60% che permette di non assorbire i raggi UV. Essa non è ancora disponibile al grande pubblico ma è già stata brevettata e la commercializzazione del prodotto dovrebbe avvenire entro due anni. L’invenzione americana potrebbe essere uno strumento decisivo per proporre una climatizzazione passiva diurna, con lo scopo sia di ridurre le emissioni derivanti dagli impianti di raffreddamento domestico sia di migliorare la qualità della vita nelle città.

Paolo di Cera

© Credit immagini: link + link + link

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