Vi racconterò una delle mie storie più preziose, un’avventura nata nell’estate del 2016, quando sono andata per la prima volta a Lampedusa, un posto magico, lontano da ogni costa, uno dei luoghi più peculiari della terra… e proprio grazie ad un’associazione che si chiama Terra! sono finita lì. Ad accogliermi sull’isola c’era Silvia Cama, oggi Presidente dell’azienda Agricola Mpidusa, e allora Responsabile del progetto P’Orto di Lampedusa. Andai lì per iniziare la stesura del mio elaborato finale di laurea.
Nel 2015 è stato avviato un progetto di orticoltura sociale e inclusiva, sorto su un terreno degradato nel cuore del paese. L’agricoltura sociale era una risposta ai bisogni sentiti dai lampedusani: creare nuove occasioni di partecipazione attiva e comunitaria, anche per persone adulte con disabilità psico intellettiva, utenti del Centro diurno di Lampedusa, promuovendo un cambiamento nella rappresentazione socioculturale di essi. Non meno importanti erano le svariate problematiche legate alla desertificazione (l’area è classificata come semi desertica) e al rifornimento alimentare, perciò sviluppare strumenti per l’autosostentamento, il recupero ambientale e l’incremento di fertilità del terreno era, e continua a essere, un bisogno crescente e fondamentale della comunità.
Si sentiva il bisogno di riconquistare la vocazione agricola dell’isola e restituire dignità ambientale al territorio.
Oggi i terreni di P’orto di Lampedusa sono coltivati dalla cooperativa e dagli ortisti del Centro diurno, con i quali si sviluppano settimanalmente attività specifiche in campo.
Quest’anno, ad agosto, sono tornata a vedere quello che tanto auspicavo nelle conclusioni della mia tesi: la nascita di un’impresa di produzione agricola naturale in cuore a Lampedusa, che da sempre è una ‘sosta di salvezza in mezzo al mare’.
Non dimenticherò mai la visita agli orti con Aurian, uno dei due soci lavoratori della cooperativa, con cui cinque anni prima, durante il Terra!Camp a cui avevo partecipato, avevo lavorato la terra rossiccia, ricca e insospettabilmente fertile degli orti comunitari: oggi mi apriva i cancelli di quella che in parte è la sua impresa. Orgoglioso mi ha mostrato l’enorme lavoro fatto in meno di due anni, grazie a questa cooperativa ho potuto ammirare ortaggi autoctoni, sani, naturalmente imperfetti, finalmente valorizzati secondo quanto è giusto. Ho rivisto tutte quelle piante che posso vedere solo lì, perchè molte specie che si trovano sull’isola sono endemiche, non esistono in altre parti del mondo.
La storia di Agricola Mpidusa insegna che se si seguono i ritmi della natura e si semina bene, si può riabilitare tutto, anche la terra più arida d’Italia!
Vi invito a visitare l’isola, prima o poi, rispettandola: fatevi pionieri di un turismo sostenibile, ricordandovi l’importanza di sostenere e sviluppare interventi agro ecologici come quelli portati avanti da Terra! che attualmente è attiva con una campagna per la lotta alla crisi climatica di cui Lampedusa è la parte applicativa.
Potete scoprire di più sulla cooperativa visitando il sito.
Sofia De Simone