Sfridoo: la start-up che aiuta le aziende a guadagnare dai propri scarti di produzione

Oggi è possibile guadagnare vendendo i propri rifiuti grazie a una start-up bolognese, Sfridoo, ideata da tre architetti: Marco Battaglia, Andrea Cavagna e Mario Lazzaroni con l’obiettivo di far guadagnare le aziende attraverso gli scarti della propria produzione, spingendole verso un’economia circolare, ovvero un sistema economico pianificato per utilizzare i materiali impiegati in successivi cicli produttivi, riducendo il più possibile ogni spreco

Uno dei punti di riferimento per questo settore è la Ellen MacArthur Foundation, dal nome dell’omonima fondatrice e presidente che nel 2009 ha interrotto la sua carriera da velista per dedicarsi pienamente alla sua battaglia in favore dell’ambiente, definendo l’economia circolare come:

«Un termine generico per definire un’economia pensata per potersi rigenerare da sola. In un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati a essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera»

Si tratta dunque di un sistema in cui i rifiuti di qualcuno diventano risorse per qualcun altro, differente dal tradizionale sistema economico lineare dove, una volta terminato il consumo, termina anche il ciclo del prodotto, diventando rifiuto e costringendo la catena economica a ripetere lo stesso schema: estrazione, produzione, consumo e smaltimento. 
E proprio per evitare questo spreco di materiale, Sfridoo si impegna dal 2017 nell’offrire servizi mirati per l’ottimizzazione dei residui e avanzi di produzione, con l’idea di indirizzare le aziende a una ‘transizione circolare’. 

In un’intervista a Repubblica, Marco Battaglia racconta: «Il nome Sfridoo viene dal lavoro di mio padre, che è marmista e spesso diceva che rimaneva un sacco di sfrido, ovvero scarti di lavorazione. Credevo fosse un termine dialettale e invece è un termine tecnico». Poi prosegue «aiutiamo [le aziende] a ottenere risparmi sugli scarti di lavorazione, oggi un’azienda paga per smaltire e noi, al contrario, introduciamo il concetto di ‘simbiosi industriale’, trasformando gli scarti in risorsa per altre aziende. Quando siamo partiti abbiamo creato il nostro marketplace in rete, ma ci siamo accorti che dovevamo fare un passo indietro con un’area più di consulenza aziendale. Dalla nascita abbiamo ottenuto tre milioni di risparmi per i nostri clienti, aiutando circa 40 imprese».

Marta Federico

© Credit immagini: link

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