L’Italia è cambiata, è tempo di raccontarla in tutti i suoi COLORY*

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In un mondo sempre più globalizzato e interconnesso ci sono storie e realtà che vanno raccontate e spiegate in modo da abbattere pregiudizi e odio, ed è proprio questo che fa COLORY. Gli obiettivi di questa community sono tanto chiari quanto difficili: fornire una migliore rappresentazione della cultura italiana e facilitare la creazione di una società sempre più inclusiva. Nei loro articoli si trovano tante storie di ragazz* nat* e/o cresciut* in Italia con origini straniere, ma non solo.

«Abbiamo creato questo spazio per ispirare e incoraggiare ognuno di noi a (dis)imparare e crescere insieme, per vedere una maggiore e migliore rappresentazione della cultura Italiana a ColorY* ed essere parte di una società sempre più inclusiva e consapevole».

Come scrivono nel loro profilo Instagram COLORI diventa COLORY perché per quanto possa sembrare diversa anche questa è una realtà Italiana e l’asterisco viene definito come «una stella cometa che speriamo esaudisca il nostro desiderio che d’ora in poi neanche il cielo sia più un limite». 

COLORY* è una pagina di informazione, di apprendimento e approfondimento per chi non conosce o non si è mai posto domande riguardo: le seconde generazioni, il ‘white saviorism’, il linguaggio costruttivo, inclusivo e antirazzista, il privilegio bianco. Le loro riflessioni riguardano l’inclusione nei social media, gli stereotipi nell’istruzione, le religioni diverse da quella cristiana e gli stereotipi occidentali. 

Sentiamo molte storie di persone di seconda o terza generazione, nate o cresciute in Italia, o che vi studiano e lavorano, come ogni altro italiano, ma a cui ancora oggi non viene riconosciuta la cittadinanza e che, ancora oggi, sono vittime di atti razzisti. Nei giornali, alla televisione e nei bar sentiamo storie di gente che picchia e discrimina perché ci sono ragazze/donne che portano il velo, o perché il colore della pelle è diverso dal proprio o perché ‘non hai l’accento giusto’.
Tuttavia, sui social media c’è la possibilità di mostrare anche l’altro lato, c’è la possibilità di raccontare fino in fondo la storia, di mostrare esempi costruttivi, di fornire strumenti e informazioni imparziali e utili per chi è interessato ad accogliere la realtà che ci circonda. 

«L’Italia è da sempre un crocevia di culture ibride che si sviluppano in sottoculture che successivamente prendono il posto della precedente: quello che di nuovo abbiamo da imparare è il rapporto attuale di questa con il mondo intero.»

Julia F. Sarmen

Maddalena Fabbi

© Credit immagini: link

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